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ALESSANDRO STILE
te proprietà dello spirito e anche di accedere alla sua essenza, a partire
dallo stesso sentimento interiore»43. In ogni caso, anche se l ’anima «è ir­
riducibile alla conoscenza attraverso un’idea chiara», la sua conoscenza
«è segretamente governata da un dispositivo rappresentativo»44.
La tesi che Bardout vuole sostenere è dunque che il sentimento in­
teriore viene qui ad assumere la funzione che era propria dell’idea45; e,
rifacendosi a un passo in cui Malebranche assimila la conoscenza «par
simple vue» al sentimento interiore, ricorda che la conoscenza diretta
non è altro che la conoscenza per idea pura. Bardout riconosce di tro­
varsi in una «situazione metafisica più complessa di quanto non poteva
sembrare a tutta prima»46, e che «indubbiamente, non si potrebbe so­
stenere senza contravvenire alla lettera e allo spirito del malebranchismo,
che il discorso sull’anima si lascia puramente e semplicemente integrare
all’impero della rappresentazione per idea chiara»47; tuttavia, «la nega­
zione dell’idea dell’anima diventa ambigua perché non limita una ricer­
ca razionale della sostanza spirituale (...); un’analisi dello statuto meta­
fisico dell’anima che si fondi sulla negazione dell’idea rischia di essere in­
completa o di semplificare indebitamente il pensiero dell’Oratoriano»48.
Certo, i testi escludono la possibilità di accedere all’idea dell’anima e
dunque alla sua essenza; solo il sentimento manifesta l ’esistenza dell’a­
nima, e la psicologia costruita su tali premesse deve mantenersi sull’im­
manenza radicale dei suoi dati di coscienza, cioè sul vissuto e l ’avveni­
mento sperimentato. E tuttavia, prosegue Bardout, Malebranche «attri­
buisce al sentimento caratteri stranamente simili a quelli dell’idea. Si ar­
ticola perciò una distinzione tra il sentimento che rivela la presenza dei
corpi esterni o lo stato del nostro proprio corpo, e il sentimento infalli­
bile per cui l ’anima apprende la propria esistenza»49; il sentimento può
farci apprendere l ’essenza della nostra anima «perché a partire dalla so­
la testimonianza infallibile della coscienza è possibile dimostrarne le pro­
prietà in assoluta sicurezza»50. Si può allora sostenere che «è vero che
Malebranche resta significativamente silenzioso quanto alla possibilità
43 T.
-C
h
. B
ardout
,
Malebranche et la Métaphysique,
cit., p. 266.
44
Ibid.,
p. 92.
45 Tale sentimento «non manifesta meno ‘immediatamente’ lo spirito a se stesso, di quan­
to non lo rappresenti; non elude, almeno da un punto di vista lessicale, la struttura generale
della rappresentazione. Inoltre, consente di accedere all’essenza stessa dello spirito un assen­
za della sua idea-archetipo»
(ibid.,
p. 267).
46
Ibid.,
p. 268.
47
Ibid.,
p. 271.
48
Ibid,
p. 278.
49
Ibid.,
p. 271.
™Ibid,
p. 272.
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