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MANUELA SANNA
l’ingegno»13. Il concetto
Rinvenire
quale proprietà ingegnosa è diretta-
mente derivato dal
De oratore
ciceroniano per il quale l’ingegno è la ri
sorsa più conveniente all’
inventio
retorica. Vale a dire che per Vico tut
te le invenzioni sono anteriori alla divulgazione dell’analisi, che non è
stata portatrice di nessun progresso tecnico. In realtà, benché l’algebra
si offra per Vico quale strumento base della geometria, il suo uso do
vrebbe essere limitato a una sorta di appendice all’apprendimento della
matematica; nell
'Autobiografia
Vico conduce una precisa critica al me
todo algebrico e alla sua introduzione nel corso degli studi dei giovani14,
i quali soprattutto utilizzano le prestazioni dell’ingegno. Il rapporto tra
ingegno e algebra è esempio classico: «il metodo analitico, che è deriva
to da una, per così dire, divina forza occulta dell’ingegno, grazie alla qua
le agli stessi studiosi di algebra sembra di divinare quando sulla base dei
loro calcoli assolutamente razionali dimostrano il vero»15, così come il
geometra stabilisce relazioni fra cose che apparentemente non sembra
no avere alcun rapporto. Metodo sintetico e metodo analitico non sono
affatto in contrapposizione, perché entrambi utilizzano la forza dell’in
gegno: questa convergenza è stata sottolineata da una linea critica16 che
individua la matrice della filosofia vichiana proprio nel concetto di
in
genium
così come era stato sviluppato dall’umanesimo e dal rinascimento
e lo pone a confronto con le
regulae
cartesiane.
Il «facere» è dunque un’attività che richiede un impegno, un’indu
stria, a differenza della tecnica inventiva, strettamente legata al fortuito,
al ritrovamento di qualcosa che già è stato fatto. E l’immaginazione che
coincide con
Vinventio
e in quanto tale si esprime come facoltà di gene
rare il nuovo, produce cioè una nuova commistione di nature in un pro
dotto che in sé non è né vero né falso, come si vedrà più avanti nella for
mulazione della figura mostruosa. L’ingegno specificamente e al contra
rio del
Ximaginatio
utilizza
Xinvenire
quale funzione conservativa e re
staurativa, ed è per questo che intrattiene un rapporto privilegiato pro
prio con la memoria. Non è solo la capacità di ricordare, ma anche la ca
pacità di estrarre la verità attraverso la memoria17: l’ingegno parrebbe in
questo senso il movimento finale del
verum-factumx%.
13 Ediz. Battistini, cit., p. 639.
14 G. B. Vico,
Autobiografia,
a cura di M. Fubini, Torino, 1977, p. 18; d’ora in poi
Vita.
15
Vici vindiciae,
cit., p. 61.
16 S.
O
t t o
,
Giambattista Vico: razionalità e fantasia
, in questo «Bollettino» XXVII-XX-
VIII (1997-1998), pp. 5-24.
17 Cfr. D.
P
h
.V
eren e
,
L’originalità filosofica di Vico,
in
Vico oggi,
a cura di A. Battistini,
Roma, 1979, pp. 95-120; p. 113.
18 Su questo non pare esserci equivoco: Vico non oscilla tra due accezioni diverse della