TOPICA, RETORICA E
SCIENTIA CIVILIS
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care, attraverso l ’acquisizione del «senso comune»80. Muovendo da que
ste convinzioni, Vico si accosta allo studio della filosofìa per trovare un
ordine di
principia,
regole, leggi generali costitutive della reale natura del
l ’uomo, o almeno rispondenti ad essa. Ed è nello studio della tradizione
giuridico-storico-umanistica che trova la fondazione filosofica di quella
ratio
topica che ha dato vita alle forme e ai modi «del vivere bene e del
dar vita a un buon governo».
La topica, di cui insigne esempio è quella giuridica, testimonia il per
durare di un modello di vita civile comunicativa in cui trova realizzazio
ne la natura razionale-sociale degli uomini. Vico sa bene però che non
sono le leggi, nè i governi, a «fare civili» gli uomini; viceversa sono gli
uomini, «fatti civili» da una educazione corretta, tale da formare in loro
quel comune senso di appartenenza al mondo civile, a fare buone le leg
gi, ottimi i prìncipi e sane le forme dei governi81. Se è vero infatti che per
Vico l ’uomo, in quanto natura complessa (anima, corpo e mente) dota
ta di un’originaria illuminazione divina, è chiamato a dar vita a opere su
blimi che solcano i tempi, in quanto creatura «caduta» è, invece, volontà
corrotta, ed è esposto a una risorgente barbarie, che costituisce la sfida
del progresso civile nella storia.
Attraverso lo studio del metodo topico, che ha modo di conoscere e
apprezzare nei suoi studi giuridici, il filosofo prende consapevolezza che
la mente umana, quale si esprime nelle antiche
artes
, rivela un ordine di
sapere ben fondato, che non trova espressione nel pensiero filosofico ma-
tematizzante ed astratto. Quest’ultimo indirizzo di pensiero - qual è
quello teorizzato dai filosofi cartesiani - cerca le sue regole fuori del mon
do e della storia; la «topica» invece offre plausibile giustificazione teori
ca ad altro ordine di «sapere: a un «sapere» pensato come prodotto crea
tivo della natura umana. Una natura che si esprime e diviene «facendo
si» mondo, storia; tradizione con e nel mondo, attraverso l ’uso metafo-
rico-analogico e dunque creativo, rammemorativo e rappresentativo del
la mente. La sapienza, di cui è parte la topica, testimonia, inoltre, che
non l ’uomo al singolare, ma gli uomini, in quanto esseri sociali, nella lo
ro pluralità - in un’estensione di tempo e di spazio che comprende non
solo il presente da comprendere e orientare, ma anche il passato come
memoria e ricchezza d ’esperienza umana - sono gli artefici dei princìpi
con cui si ordina la vita civile.
Vico individua la pienezza filosofica del sapere nel
continuum
dello
svolgimento storico e delle relazioni sociali, poiché qui si rivelano i ca
80
Ivi.
81 Cfr.
ivi.