TOPICA, RETORICA E
SCIENTIA CIVILIS
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la ragionevolezza, il realizzarsi e conservarsi della tradizione in forma di
«sapienza-prudenza» meritano di essere rifondati attraverso un’opera
zione di ripensamento filosofico, pari e contrario a quello cartesiano89.
In quanto acquisizione cosciente degli orizzonti di quella realtà che
l’uomo abita non tanto come spettatore quanto come primo e responsa
bile costruttore, la «sapienza-prudenza» si configura, dunque, per il Vi
co delle
Orazioni
(in particolare nel
De ratione
) quale problema filosofi-
co. In questo contesto, la sua riflessione intorno al metodo educativo,
quale strumento per fare della naturale socievolezza umana una realtà
storica, diviene riflessione intorno alle forme linguistico-discorsive del
la mente, investendo non solo le possibilità fondative della
scientia civi
lis
r, ma anche un delicato problema di filosofia critica, che interessa la
domanda circa le condizioni e i limiti della conoscenza umana - proble
ma affrontato nel
De antiquissima.
E mentre l ’interrogativo sulla complessa realtà umana matura nella
mente del filosofo napoletano, nelle
Orazioni
la
scientia civilis
è chiama
ta ad essere amore della sapienza, non più o non solo secondo l’ideale ci
ceroniano come tecnica del vivere politico, fondata sulla mera arte del
bel parlare, quanto secondo un ciceronianesimo rinnovato, che impone
il ripensamento teorico dei fondamenti dell’agire umano. Al di là dal pre
sentarsi come mera proposizione di educazione, l ’umanesimo vichiano
preannuncia dunque un ideale educativo, un programma di vita civile
che si fa già, per molti versi, visione antropologica, interrogazione filo-
sofico-metafisica, ma soprattutto genesi di una filosofia pratico-civile
che, dopo travagliata elaborazione, trova matura composizione nell’ulti
ma
Scienza nuova.
Una
Scienza nuova
che saprà coniugare, in un unico
tracciato dialettico, filosofia e filologia: l ’una pensata come
ratio
che con
templando la ragione prepara la «Scienza del vero» e l ’altra come ^ a u
torità» che genera la «coscienza del certo»; ma, soprattutto,
Scienza
ca
pace di «ragionare» quella «qual condotta della prowedenza divina»
grazie a cui la
scientia civilis
si compie filosoficamente come «teologia ra
gionata della prowedenza divina»90.
G
iusi
F
urnari
L
uvarà
89 La topica come metodo antistrofico della critica, ma anche come spazio dell’acquisi
zione della misura della temporalità storica, della libertà esterna, della formazione della «pru
denza».
90
Scienza nuova 1744
, capow. 2 e 138.