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RECENSIONI
will to give to each one what is one’s own» (
UniversalRight,
p. 46) significa con
servarne tutto l ’essenziale, mentre in MacCormick («steady and enduring will
to render unto everyone his right»: p. 2) cade proprio il riferimento, davvero
centrale, al
suum.
Concludo. Il pregio della Pinton-Diehl sta nella sua
discutibilità-,
dove
di
scutibile
significa «cosa che merita la discussione, che susciti essenzialmente la
discussione». Sono parole di un Maestro, Gianfranco Contini
(Lanalisi lingui
stica di Giacomo Devoto,
in «Lettere d’oggi», marzo-aprile 1943, ora in
Varian
ti e altra linguistica. Una raccolta di saggi 1938-1968,
Torino, 1970, p. 671). Mi
piace offrirle ai due traduttori.
G
ennaro
C
arillo
AutobiografiadeGiambattista Vico,
a cura di Moisés Gonzàlez Garrìa- Josep
Martinez Bisbai, Madrid, Siglo Veintiuno de Espana Editores, 1998, pp. 188.
L’eccellente edizione degli specialisti J. Martinez Bisbai dell’Università di
Valencia e di M. Gonzàlez Garda dell’ «Università a Distanza» rappresenta un
contributo culturalmente e filosoficamente necessario in Spagna, dove la bi
bliografia in castigliano del filosofo e giurista napoletano è palesemente scarsa
e insufficiente, se consideriamo il valore d’insieme dell’opera di Vico e i nume
rosi riferimenti che ne fanno i pensatori spagnoli contemporanei. Siamo inoltre
persuasi che non si possa studiare - e pertanto comprendere - la filosofia di un
autore senza conoscerne le circostanze storiche, sociali, politiche, culturali e
strettamente biografiche. Chi scrive, dopo la laurea in filosofia ha studiato sto
ria per un lungo periodo, prima di tornare alla disciplina scelta all’origine. Pas
sare dal kantismo all’idealismo tedesco senza approfondire la storia d’Europa e
soprattutto quella tedesca mi sembrava limitante, quasi come se la filosofia aves
se una vita angelica o facesse parte dell’iperuranio platonico. Il richiamo alla
realtà esercitato dalle biografie e in modo particolare dalle autobiografie risul
ta ancor più necessario quando si tratta di filosofi che, se pure in maniera di
versa, hanno aderito con maggiore o minore rigore al concetto di storicismo o
all’idea «illuminista» del progresso continuo. Una biografia comporta la tangi
bilità dell’oggi, del momento, del bene e del male, del progresso e della deca
denza, del perfezionamento e del limite.
Non condividiamo l’idea che ogni scritto sia autobiografico. Può esserlo, al
massimo, nel voler perfezionare e completare, non nell’imporre o fornire le li
nee e i dati concreti per edificare e ricostruire la narrazione di una vita, per quan
to lontana essa sia dalla mondanità. E quella di Vico non lo fu, come dimostra
la dettagliata cronologia offerta dagli autori-editori della presente opera. Basti
considerare le date delle determinanti letture dei pensatori europei, o le vicissi
tudini politiche di Napoli - dalla dominazione austriaca a quella spagnola - o
le angosce per il concorso a cattedra all’Università partenopea.