RECENSIONI
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allargata, resa più forte dalla natura squisitamente logica dell’argomentazione?
Ancora una volta, la risposta suggerita dalla Sagnotti non rinvia tanto alla reto­
rica perelmaniana, che ha fatto del giudice una figura investita di una valenza fi­
losofica che lo rende arbitro assoluto, deliberante in nome di uno spirito critico
il più ampio e disinteressato possibile, idealmente volto all’uditorio universale,
quanto a una retorica che, rimettendo in gioco le valenze filosofiche della verità,
vivifichi dall’interno la vita del diritto mirando più alla consistenza ‘oggettivan­
te’ della prova logica che alla forza ‘soggettivante’ della persuasione.
G
iusi
F
urnari
L
uvarà
ANTONIO B
orrelli
,
Istituzioni scientifiche, medicina e società. Biografia di
Domenico Cotugno (1736- 1822),
Firenze, Olschki, 2000, pp. XII-270.
Prosegue intensa l ’attività di ricerca sulla vita scientifica napoletana nell’età
moderna attraverso puntuali indagini su istituzioni e vicende, luoghi e perso­
naggi a pieno titolo diventati parte integrante della storia del Mezzogiorno d ’I­
talia. Non c’è dubbio che questo rinnovato interesse sia frutto della maturata
consapevolezza storiografica dell’importanza di un settore di studi troppo a lun­
go sacrificato ad una storia «ideale» del ruolo degli intellettuali nella società me­
ridionale. Ai risultati fino ad oggi raggiunti - su cui abbiamo già avuto modo di
soffermarci a proposito dei tentativi primo settecenteschi di riforma dell’Uni-
versità (vedi questo «Bollettino» XXVIII-XXIX, pp. 227-237) - si aggiunge ora
il pregevole contributo di Antonio Borrelli dedicato alla biografia intellettuale
del Cotugno e di cui, in quest’occasione, non possiamo che suggerire alcuni
spunti di lettura. Diciamo subito che l’A. ha saputo rendere la vita dello scien­
ziato napoletano parte integrante della ben più ampia storia della cultura me­
dica napoletana ed entrambe pienamente partecipi del dibattito scientifico ita­
liano ed europeo. Un sapere medico al quale le ricerche del Cotugno dettero
concreti contributi ampiamente riconosciuti già nello scorcio del secolo. Ulte­
riore merito del Borrelli è l ’aver mostrato, attraverso un minuzioso scavo di fon­
ti documentarie, quanto la stessa vicenda esistenziale del Cotugno offra an-
ch’essa più di uno spunto di riflessione sulla profonda trasformazione del ruo­
lo del medico nella società napoletana di fine secolo; un mutamento nel clima
d’opinione sancito dal matrimonio del medico con Ippolita Ruffo, duchessa di
Bagnara, che amava ripetere di aver unito la propria nobiltà di nascita con la
nobiltà delle opere del marito. Però, anche se l ’ascesa sociale del Cotugno per
certi aspetti può essere considerata emblematica delle opportunità offerte dal­
la capitale ai ‘provinciali’ di talento, nel suo caso, il successo fu dovuto essen­
zialmente a personali meriti scientifici che lo portarono a ricoprire prestigiosi
incarichi: docente d’anatomia umana (1766-1818), membro nel 1780 dell’Ac­
cademia delle scienze e belle lettere, archiatra del Regno nel 1810, rettore del-
l’Università nel 1811 e presidente deU’Accademia delle scienze (1809-1817). Ol­
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