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RECENSIONI
acida e irritativa» presente in eccesso nel liquido cefalo-rachidiano che irrora il
nervo sciatico.
Sulla scia del Borrelli, che si è soffermato negli ultimi due capitoli del suo li­
bro su Cotugno uomo di corte e pubblico funzionario, va anche sottolineato co­
me all’attività di ricerca il Cotugno seppe unire la riflessione epistemologica sul­
la medicina e sul ruolo sociale del medico. Gli argomenti esposti nella prolu­
sione significativamente intitolata
Dello spirito della medicina
(1774) a favore di
una autonoma fondazione delle scienze mediche, oltre a rappresentare un vero
e proprio manifesto del neo-ippocraticismo settecentesco, contengono le linee
ispiratrici del personale impegno del Cotugno per trasformare l ’ospedale degli
Incurabili nel primo nucleo di un moderno policlinico, offrendo così una con­
creta risposta alla crisi delle strutture sanitarie
ancient régime.
Inoltre con la fon­
dazione sullo scorcio degli anni Settanta della scuola di medicina all’interno del­
la struttura ospedaliera, il Cotugno e la cerchia di medici a lui vicina, fornivano
un’alternativa innovativa alla crisi irreversibile nella quale versava l’ateneo na­
poletano nonostante i tentativi di riforma da tutti auspicata fin dall’inizio del se­
colo ma dai ben miseri risultati. Come in altri centri europei ed italiani il cam­
biamento di metodi ed indirizzi dell’insegnamento della medicina passò anche
a Napoli per vie diverse e conflittuali con il conservatorismo accademico e gli
interessi venali e corporativi del Collegio medico. La richiesta dei professori del­
l ’ospedale dell’obbligo di frequenza e d’esame in fisica e anatomia presso gli
«Incurabili» per potersi laureare in medicina trovò non pochi ostacoli ma finì
col raggiungere i suoi scopi. Attraverso la difficile mediazione con gli interessi
costituiti, grazie soprattutto all’appoggio istituzionale del Sovrano ed economi­
co della Reale Accademia, l’attività clinica e di ricerca svolta in ospedale diven­
ne parte integrante dell’ordinamento universitario e trovò, come testimonia l ’in­
teressante appendice di documenti opportunamente offerti dal Borrelli, nel di­
rettore della ‘Scuola’ Giovanni Vivenzio, un competente e fermo sostenitore del­
la pattuglia di medici e scienziati insediatisi nel maggiore ospedale cittadino.
R
oberto
M
azzola
C
hiara
C
ontinisio
,
Il governo dellepassioni. Prudenza, giustizia e carità nel
pensieropolitico diLodovicoAntonioMuratori,
Firenze, Olschki, 1999, pp. 322.
La corposa ricerca sul pensiero etico-politico muratoriano, poc’altro riven­
dica in apertura oltre lo sforzo di riempire un vuoto nella pur solida storiogra­
fia muratoriana, fino ad oggi rimasta orfana di una articolata ed estesa ricerca
sul pensiero etico e politico del modenese. Sarebbe già questa giustificazione del
tutto sufficiente, e peraltro ampiamente legittimata dalla puntuale ricognizione
dei testi muratoriani che la Continisio mette in opera nel libro, ben individuan­
do nel tema della
riforma dei costumi
il peculiare vettore del rapporto tra Mu­
ratori e la filosofia: «il rapporto fra verità, ricerca filosofica e agire umano costi-
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