AVVISATORE BIBLIOGRAFICO*
1.
A
grimi
Mario, «
Universo civile» e
«mondodelleNazioni»,
in
11mondodi Vico/Vi
conelmondo. In ricordodiGiorgio Tagliacozzo,
a cura di F. Ratto, Perugia, 2000, pp. 409-418.
Il contributo è dedicato ad un’analisi dei
concetti di «Universalismo» e «Nazionalità»
nel pensiero vichiano. L’istanza universalistica
è
presente nel tema del linguaggio, il quale rin
via sempre ad un codice comune, come viene
esplicitato dalle note affermazioni circa un
«Dizionario Universale». Ciò crea un rappor
to sul piano linguistico «tra universalità del ge
nere umano e particolarità dei popoli e delle
nazioni, tra dizionario mentale e universale e i
vari diversi vocaboli di ciascun popolo di cia
scuna nazione: e il filosofo presenta il rappor
to secondo lo schema spinoziano dell’unica
sostanza e delle molteplici modificazioni» (p.
410). Tali temi si connettono strettamente alla
riflessione intorno alle Nazioni e, caratteristi
ca peculiare di questo saggio, toccano anche
problematiche «attuali», sempre però all’in
terno di una puntuale ricostruzione della ri
flessione vichiana. Ciò può essere messo in lu
ce se ci si sofferma soprattutto sulla parte fi
nale del saggio, dove viene attentamente rico
struito e discusso il confronto che Vico istitui
sce tra le nazioni europee, con la rivendicazio
ne di un primato italiano, che consente di far
emergere una visione unitaria delle nazioni.
[M. M.]
2.
CACCIATORE
Giuseppe,
Poesia e storia
in Vico,
in
II mondo di Vico/Vico nel mondo.
In ricordo di Giorgio Tagliacozzo,
a cura di F.
Ratto, Perugia, Guerra, 2000, pp. 143-156.
Dopo le note riflessioni svolte da Bene
detto Croce sulla dimensione estetica della
Scienza nuova,
la critica solo di recente si è
impegnata in un lavoro di superamento di
quelle considerazioni indagando, in partico
lare, la connessione che sussiste tra le intui
zioni vichiane e le poetiche barocche, le qua
li sono state tra le prime a pensare una fon
dazione autonoma dell’arte basata sull’artifi
cio, sulla meraviglia, sulle metafore ecc. La
prospettiva assunta dall’A. in questo saggio
muove, dunque, dall’esigenza di mostrare co
me la verità poetica di Vico non possa essere
considerata come subordinata ad un univer
sale astratto o come un momento del pensie
ro calcolante e ordinante, quanto piuttosto
come un «tentativo di costituzione di una er
meneutica filosofica e antropologica del mi
to da inquadrare in una concezione della poe
sia e delle forme estetiche come ‘filosofia del
senso dell’esperienza’» (p. 143). Proprio per
questo, se la poesia è da intendersi come for
ma originaria e autonoma di sapere, le verità
poetiche e le produzioni del mito e della fan
tasia sono da intendersi come fatti storici, ri
conducibili a categorie, temporalmente ade
guate, del mondo umano, per cui la stessa lo
gica non è svelata dal sapere filosofico ma è
*La notizia bibliografica segnalata inquesta rubrica non escludecheilmedesimoscritto venga suc
cessivamente analizzato e discusso in altra parte del Bollettino. Come è indicato dalle sigle in calce,
questi avvisi sono stati redatti da DavidArmando
(D.A.),
Silvia Caianiello
(S.C.),
Gennaro Carillo
(G.Car.), Fabrizio
Lomonaco
(F.L.),
Maurizio Martirano
(M.M.),
Roberto Mazzola
(R.M.),
Monica
Riccio
(M.R.),
Manuela Sanna
(M.S.),
Alessandro Stile
(A.S.).