AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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tiva) ma si interdisce il recupero storico del
‘peccato’ nel versante evangelico e riformato,
mentre ad opera dei cattolici l’Awento ha
chiuso storicamente la possibilità del mille­
narismo come fine implicito della Chiesa: Vi­
co dovrà fare ricorso alla teoria dei cicli per
dar conto della «fine degli imperi» rivendi­
cando alla Provvidenza il ruolo progressivo di
garante della immortalità del genere umano»
(p. 410). Sensibile alla ricerca del progresso
nelle origini,
la cultura europea tra Cinque e
Settecento ha subordinato il
mito
della
nasci­
ta
al tema della
fine dei tempi.
Da qui, «l’in­
vadente proposta al ‘secolo della storia’:la so­
cietà delle origini non è ancora ‘il regno del­
le madri’, è solo l’antico che attende dal tem­
po il risarcimento della ‘storia ideale eterna’
(...). E l’origine accompagna la storia come
un mito non più attingibile, per sempre per­
duto, e nondimeno stimolo a perfezione e ve­
rità. In questo secondo caso non avremmo
però un progresso lineare bensì un moto on­
dulatorio che (...) non assicura nel tempo un
esito positivo. È un’idea aperta di progresso
che si può perdere: qui domina il tempo, ed
il futuro prevale sempre sul passato. Ed il pro­
gresso (o processo?) uccide nel trapasso da
ideale a bisogno il passato-presente. È l’idea
del futuro-passato che coincide con
la crisede
l’avenir
(K. Pomian)» (p. 412).
[F. L.]
18.
G ir a rd
Pierre,
Le vocabulaire de Vi­
co,
Paris, Ellipses, 2001, pp. 61.
Questo essenziale ma denso vocabolario
vichiano trova posto all’interno di una ricca
collana di vocabolari filosofici, da Aristotele
a Frege. In considerazione delle difficoltà le­
gate all’aspetto linguistico dell’opera di Vico,
l’A. dichiara il proprio intento: «nous avons
pris le parti de proposer des notions et des
définitions qui reflètent de manière synthéti-
que le
corpus
vichien (en nous concentrant
cependant sur les deux grandes versions de
la
Sciencenouvelle,
qui Vico considérait com­
me son texte le plus achevé), tout en tentant
d’en conserver la forme dynamique. Pour ce­
la, nous avons essayé, à chaque fois que cela
était possible, de multiplier les passages en-
tre le notions afin de restituer leur unité et
leurs liens problématiques» (p. 4). Le singo­
le voci trovano un’applicazione precisa e det­
tagliata, garantendo quasi sempre un affon­
do nel testo vichiano. Sono tre i livelli attra­
verso i quali viene affrontato il termine filo­
sofico: prima di tutto, se ne fornisce una de­
finizione di base di portata più divulgativa;
poi si presenta un approccio più scientifico
per un pubblico più esperto, ed infine un li­
vello ermeneutico, che permette una più li­
bera interpretazione e definisce meglio il
ruolo che il termine assume nel sistema filo­
sofico vichiano. Uno strumento utile e cor­
retto per avvicinarsi ai testi vichiani, anche
perché i brani originali sono nuovamente tra­
dotti in francese dal curatore, evitando così
il disagio di proporre al lettore versioni ob­
solete e molto spesso criticabili.
[M. S J
19.
G ro tiu s
Hugo,
Ifondamenti del di­
ritto. Antologia,
a cura di P. Negro, Napoli,
Editoriale Scientifica, 1997, pp. 476.
Il volume pubblica la traduzione - con
testo a fronte - degli atti II e IV dell’
Adamus
exui. Tragoedia
(1601) del giovane Grozio ed
una scelta di capitoli (alcuni inediti in italia­
no) delle sue principali opere di diritto
(De
iure praedae commentarius; De imperio sum­
marumpotestatum circa sacra; Defensiofidei
catholicae de satisfactione Christi adversus
FaustumSocinumSenensem; Inleidinge tot de
Hollandsche rechts-geleerdhaid; De iure belli
acpacis).
L’apparato di note dell’autore è sta­
to accuratamente riproposto dalla curatrice
che, a piè della pagina tradotta, ha esplicita­
to le fonti classiche e moderne nei relativi
contesti, offrendo alla fine di ogni capitolo
una selezionata raccolta di citazioni indiret­
te e di note esplicative, rette da un’ipotesi
complessiva di lettura, dal proposito di «in­
quadrare nel modo più agevole possibile il
tema del rapporto tra Dio e il diritto» (p. 11).
Del
De iure,
l’opera che più di ogni altra cat­
tura l’attenzione dell’informato lettore di Vi­
co (autore, com’è noto, di un
commento
in­
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