AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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posizioni, simmetricamente antitetiche, fini
scono col somigliarsi» (p. 159), ammetteMaz-
zotta. Nell’elaborazione vichiana Varrone
viene opposto agli indirizzi scettici di Epicu
ro, Machiavelli, Hobbes, Spinoza e Bayle, ma
è anche, polemicamente, il sostenitore di una
distinzione, già voluta da Agostino, di tre ti
pi di teologia. «Ma nella polemica contro
Varrone e Agostino, il vero precursore di Vi
co è anche l’altro suo modello di poesia o l’O-
mero toscano, Dante» (p. 163), nell’indivi
duazione nella filosofia di Vico dell’origina
lità della teoria dell’arte come produzione
poetica.
[M. S.]
25.
M eyers
Peter Alexander,
Notes on
‘Now’: Benjamin's Vico and Vico’s Benjamin
,
in
II mondo di Vico/ Vico nel mondo. In ri
cordo di Giorgio Tagliacozzo,
a cura di F. Rat
to, Perugia, Guerra, 2000, pp. 383-408.
Partendo dall’enigmatica ammissione da
parte di Benjamin di una propria filiazione
da Vico, l’A. cerca di ricostruire, in questo
saggio estremamente denso, un possibile
nesso tra i due autori. Ad accomunarli in
nanzitutto sarebbe il radicamento in una tra
dizione retorica che fa del linguaggio, per ri
prendere l’efficace formula di Mooney, «thè
shape of things social», ossia il luogo di co
stituzione di quello spazio condiviso dell’e
sperienza che sta a fondamento della storia
come della politica.
La parte più suggestiva della complessa
argomentazione, che giustifica l’invito inizia
le a leggere i due pensatori come glosse l’uno
dell’altro (p. 383), riguarda la comparabilità
della loro concezione della topica. I
topoi
si
radicano, nella prospettiva benjaminiana, nel
senso comune inteso come «campo di vinco
li derivanti dalle relazioni sociali e esercitati
in esse», rappresentando i luoghi dell’intera
zione attorno ai quali i membri di una comu
nità mobilitano le proprie passioni ed affetti
privati per farle confluire in figure interper
sonali. I
topoi
sono così «oggetti linguistici
esterni» che esprimono, garantiti dal senso
comune, l’interdipendenza tra i membri di
una comunità: l’analisi sociologica si con
giunge così in Benjamin alla prassi retorica.
I
topoi
si connettono alla teoria benjami
niana dei
passages,
in quanto mettono in con
nessione situazioni e contesti diversi, crono
logicamente distanti quanto contemporanei,
nel contesto di una dimensione spazializzata
del tempo. Il nesso con Vico non viene qui
realmente argomentato, ma le suggestioni so
no molte e passibili di essere approfondite.
Più complesso appare però il passaggio da
questa concezione della ‘topica’ alla teoria
della storia. Nella ricostruzione dell’A., ciò
che connette la retorica sociologica di Benja
min con la sua teoria della storia è la sostan
ziale sinonimia tra immagine dialettica e
to
pos
, in quanto emergenza di una costellazio
ne che congiunge il passato con il presente.
Se la storia è una costruzione che si dirama
dal tempo-ora
(Jetztzeit
), ancorata nella fa
coltà immaginativa che mette in relazione
temporalità diverse sia sul piano orizzontale,
diacronico che verticale, sincronico, il tempo-
ora, non meno di quella «dialettica in uno sta
to di quiete» rappresentata dall’immagine
dialettica teorizzata da Benjamin, sono in so
stanza elementi anticronologici che rendono
possibile la storicizzazione e la comprensione
storica. La linea che congiunge Benjamin e
Vico viene dunque a passare per una inter
pretazione che accentua e sottolinea tutti gli
elementi «anticronologici», per dirla con FA.,
della teoria della storia vichiana. La storia
ideale eterna, ma anche i «principi eterni di
questo mondo delle nazioni», la simultaneità
che Vico postula in diverse prospettive tra le
età contemporaneamente all’immagine del
loro succedersi, divengono elementi di sup
porto all’accentuazione degli elementi anti
temporali che fonderebbero la teoria della
storia vichiana. Alla ricerca di conferme per
questo dualismo, e con un’analisi peraltro as
sai raffinata, FA. rimarca anche un’opposi
zione nel testo vichiano tra immagine statica
del
dizionario,
che consente di concepire l’or
dine provvidenziale, ed immagine dinamica
del
vocabolario,
strumento di una scienza tut
ta umana. Da ciò consegue l’estensione a Vi
co di una teoria del tempo-ora, che ha però la
incongruenza di accentuare in un contesto vi
chiano la dimensione più specificamente sog