I LUOGH I DELLA CONTEMPLAZIONE
Nel lontano 1948, uno dei maggiori studiosi della mistica italiana,
Massimo Petrocchi, sosteneva:
Manca in Italia un lavoro sul Vico e il quietismo, sul tipo di quello di Yves
de Montcheuil
(Malebranche et le quiétisme,
Paris, Aubier, 1946). Lavoro
che andrebbe tentato anche se il Malebranche intervenne nella polemica, e
il Vico (più giovane di oltre trenta anni del filosofo francese) visse solo nel­
l’eredità e nella scia di quella grande controversia teologica1.
L’affermazione, contenuta in una breve nota, non sfuggì all’acuto
sguardo dell’ultravichiano (e ultracrociano) Nicolini, il quale rispose, in
uno scritto sul quietismo italiano:
Non aggiungerò molte parole per dire che quietismo e vichismo, cioè mi­
sticismo e storicismo assoluto, son posizioni mentali antitetiche: ragion per
cui qualunque apparente contatto finisce sempre, qualora si ficchi ben lo vi­
so a fondo, con l’apparire, qual è, affatto illusorio2.
Bisogna confessare che, di fronte ad equazioni di tale perentorietà
ed apoditticità (lo stesso Croce avrebbe avuto forse maggiore cautela) si
può essere tentati dal seguire la via opposta; ma, almeno in questo caso,
si commetterebbe un errore. Di fatto, il tentativo di coinvolgere Vico in
un confronto con la mistica
estrema
(e non mistica
tout court
, come di­
ceva Nicolini), con i sostenitori dell’annullamento della volontà e del­
l’intelletto, è fallito in partenza.
Ciò che invece andava fatto (e non è stato fatto), era una analisi del
linguaggio vichiano a partire da una terminologia cui, per forza di cose,
Vico ha necessariamente attinto: quella che, negli ultimi decenni del «se­
colo dei santi», appartiene al tramonto della mistica. Il giovane Vico fre­
quenta molti dei centri religiosi della città, sicuramente la chiesa di S. Ni­
cola alla Carità, sede della congrega dei Pii Operai, dove predicava An­
tonio Torres, uno dei religiosi più popolari negli anni ’80, di cui Vico tes-
1M.
PETROCCHI,
Il quietismo italiano del Seicento
, Roma, 1948, p. 132n.
2 F.
NlCOLINI,
S
u
Miguel de Molinos e taluni quietisti italiani
, Napoli, 1959, p. 101.
1...,17,18,19,20,21,22,23,24,25,26 28,29,30,31,32,33,34,35,36,37,...241