I LUOGHI DELLA CONTEMPLAZIONE
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te eroica
(1732), la mente deve diventare «eroica» per «dare inizio ad una
sapienza utile al genere umano»; e la mente, che «non può non medita­
re il sublime, non può non affrontare grandi imprese, non può non rea­
lizzare opere egregie», esalta l’attiva volontà dell’uomo, in antitesi con
ogni contemplazione di tipo mistico:
Non rivolgete preghiere al cielo con le mani supine affinché a voi dor­
mienti cada nel seno la sapienza dal cielo47.
Anche Vico pronuncia la frase così cara all’ormai trascorso secolo dei
santi: «infiammatevi di Dio»; ma la fa precedere dall’esortazione: «sve­
gliate le vostre intelligenze»; e la fa seguire dalla provocatoria «creerete
(...) i divini miracoli dei vostri ingegni»48.
E ormai chiaro a Vico che il progetto salvifico, preparatorio alla fu­
tura e oltremondana visione di Dio, può avvenire solo in una dimensio­
ne esclusivamente comunitaria e non individuale. Dopo aver sostenuto
un unico fine per metafisica, etica e politica, Vico osserva che
se gli uomini si attenessero a questo, il genere umano nella sua totalità,
e
non gli individuipresi singolarmente ed estranei l’uno all’altro,
non i cittadi­
ni di un’unica nazione, vivrebbero in beatitudine, almeno per quanto lo con­
cede la natura corrotta49.
Già nel
De uno,
dopo aver elencato le virtù dell’uomo, Vico le collo­
cava in una precisa dimensione operativa e relazionale, in conformità con
il significato assegnato loro nel
De antiquissima
di potenzialità (o
essen­
ze
) dell’animo che devono necessariamente esprimersi50.
Non può esserci virtù solitaria e isolata; e dove ne troviamo una devono
esserci anche le altre compagne; le virtù isolate a mala pena sussistono e a
stento ‘meritano di avere il nome di virtù’, come dice S. Agostino51.
Il discorso tende progressivamente a spostarsi sul piano del diritto e
della politica, conservando tuttavia il suo fondamento etico-psicologico.
Vico ricostruisce la genesi del concetto di autorità che, subito dopo la ra­
gione, rappresenta il principio fondamentale di ogni diritto e di ogni giu­
risprudenza. L’autorità è «la prima originaria acquisizione della totalità
47
De mente eroica
, in
Varia,
a cura di G. G. Visconti, Napoli, 1996, p. 147.
48
Ivi.
49
Ivi.
50 Cfr.
De antiquissima italorum sapientia,
IV, I , «De essentiis seu de virtutibus», in
Ope­
re filosofiche,
a cura di P. Cristofolini, Firenze, 1971, pp. 82-85.
51
De uno,
cap. XLI.
1...,27,28,29,30,31,32,33,34,35,36 38,39,40,41,42,43,44,45,46,47,...241