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GIUSEPPE CACCIATORE
tro voglio rivolgere il mio ringraziamento più sincero per la dedizione e
per la qualità dell’impegno speso tanto nel lavoro quotidiano quanto nel­
la realizzazione dei progetti di ricerca. Essi hanno dato molto a me per­
sonalmente e ancor più al Centro. Spero che anch’io, in minima parte,
possa aver dato qualcosa a loro, oltre che qualche passeggero momento
di nervosismo o qualche rabbuffo di troppo, subito stemperati dal co­
mune e primario interesse per la nostra impresa. Un ringraziamento del
tutto particolare devo rivolgere ai membri del Comitato Scientifico del
Centro (Antonio Garzya, Eugenio Mazzarella, Manuela Sanna, Fulvio
Tessitore, Pasquale Villani) e in modo particolare al suo Presidente Giu­
seppe Giarrizzo. Senza i loro consigli e i loro prodighi suggerimenti mol­
ti dei nostri progetti non si sarebbero mai definiti e realizzati.
Non so se di quella scelta compiuta nel 1994, per me fin troppo be­
nevola, Fulvio Tessitore si sia mai pentito. Quel che è certo è il senti­
mento di gratitudine che qui sento il bisogno di rinnovargli, giacché mi
ha permesso di vivere una straordinaria esperienza che mi ha arricchito
in tutti i sensi e che mi ha condotto ad una svolta non secondaria nella
mia biografia intellettuale, grazie all’incontro non più episodico, ma si­
stematico (filologicamente e filosoficamente) con uno dei più grandi pen­
satori della modernità: Giambattista Vico. I lettori vorranno perdonare
una innocua civetteria, se segnalo qui la certo non fortuita coincidenza
della cessazione del mio mandato di direzione con la pubblicazione di
una mia monografia su Vico apparsa in tedesco e che presto, spero ar­
ricchita, uscirà anche in italiano.
Anche a costo di sfiorare qualche corda retorica, devo esprimere il
convincimento di una necessità etica (inculcatami dai miei maestri di vi­
ta e di pensiero) di dar conto del proprio lavoro, specialmente quando
si assumono incarichi che, in un modo o nell’altro, non riguardano sol­
tanto la propria funzione intellettuale e il proprio itinerario scientifico,
ma anche le istituzioni pubbliche e la comunità degli studiosi. Ritengo,
perciò, doveroso, nel momento in cui lascio quest’incarico che mi ha
profondamente coinvolto e impegnato per questi otto anni, dare qual­
che notizia sul lavoro svolto, senza cedere a inutili trionfalismi, ma sen­
za neanche nascondersi dietro falsi e ingiusti pudori.
Il nostro «Bollettino» - affidato all’impareggiabile direzione di Ful­
vio Tessitore e Giuseppe Giarrizzo e al prezioso e faticoso impegno re­
dazionale di Alessandro Stile - è stato regolarmente pubblicato dall’an­
nata 1994 a quella del 2001 (in corso di stampa) con tre volumi doppi e
due singoli, per un totale di circa 2000 pagine. La collana dei «Quader­
ni di Studi vichiani» ha pubblicato dal 1994 ad oggi ben 16 volumi (con
una media di due volumi all’anno) ed ha annoverato tra i suoi autori non
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