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ROBERTO MAZZOLA
omerici assumono agli occhi di Vico il significato di vera e propria enci­
clopedia del «tempo oscuro e favoloso», specchio fedele della civiltà che
li vide fiorire, e nel contempo rappresentano il punto di svolta nei rap­
porti di Vico con la filologia classica. La pratica della nuova arte critica
esercitata sui poemi omerici gli consente di superare l ’evemerismo anco­
ra prevalente nel
Diritto universale
cosicché i miti, oltre ad essere la
vera
narratio
delle comuni necessità della vita, divengono il deposito delle ra­
dici mentali comuni a tutto il genere umano, naturale modalità espressi­
va e non artificio intellettuale dei poeti che li hanno tramandati.
Principio di tal’origini e di lingue e di lettere si trova essere stato ch’i pri­
mi popoli della gentilità, per una dimostrata necessità di natura, furon poe­
ti, i quali parlarono per caratteri poetici; la qual discoverta, ch’è la chiave
maestra di questa Scienza, ci ha costo la ricerca ostinata di quasi tutta la no­
stra vita letteraria, perocché tal natura poetica di tai primi uomini, in queste
nostre ingentilite nature, egli è affatto impossibile immaginare e a gran pe­
na ci è permesso d’intendere20.
Parole, queste, che dovrebbero far riflettere sulla credibilità di ten­
tativi esegetici affrettati e talvolta venati di irrazionalismo. Per Vico nel­
l ’età della ragione «tutta spiegata» è impossibile
immaginare
il pensiero
mitopoietico, perché in fondo la poesia è la lingua di chi non sa espri­
mersi compiutamente e la «nuova arte critica» è il metodo specifico del­
lo studio razionale dell
'arbitrium
umano che sino ad allora gli era sem­
brato dominato dall’incertezza e perciò relegato nell’ambito della co­
scienza e della soggettività.
Vico concede ai detrattori della storia che «debbano correre assai più
di mille anni per potervi provenir gli scrittori d ’intorno ai quali la criti­
ca si è finor occupata» cosa che ha fatto sì che i filosofi avessero «quasi
orrore» ad addentrarsi in un campo in cui le cause sono oscure e gli ef­
fetti molteplici, ma sente di poter ricondurre entro l ’alveo del discorso
razionale l ’arbitrio umano e di «discovrirvi il disegno di una storia ideal
eterna, sopra la quale corrono in tempo le storie di tutte le nazioni»21.
L’individuazione dei principi delle modificazioni della mente umana, dei
suoi modi di essere e di manifestarsi garantisce l ’uniformità, la necessità
e l ’eternità indispensabili all’indagine scientifica della realtà storica an­
che dei fenomeni soggettivi, mentre alla nuova arte critica è assegnato
l ’ingrato compito di elaborare i criteri di verifica e di trovare i tasselli do­
cumentali per la convalida (verrebbe la voglia di dire per la verifica sul
20 Capov. 34.
21 Capov. 7.
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