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ANDREA ATZENI
cui non stupisce il giudizio negativo di Croce su di esso, se si tiene con
to dell’ottica riduttiva con cui egli sempre guardò al mondo del diritto2*.
Un autore che si contrappose direttamente a questo limite dell’interpre
tazione crociana di Vico, pur senza misconoscere il primato delle pro
blematiche filosofiche, è Fassò. Coi suoi studi su i quattro «auttori» e
sulla duplice genesi della filosofia vichiana26Fassò proponeva infatti una
nuova lettura dello sviluppo del pensiero vichiano, basata sul «princi
pio» del
verum-certum
e sulla sua progressiva estensione dall’ambito giu
ridico all’intero mondo della storia. Distinto sul piano della formulazio
ne ‘storica’ esplicita dal principio crociano del
verum-factum,
il nuovo
principio gli si identificava sul piano ‘logico’. Le due categorie erano co
munque lette secondo la prospettiva crociana, anche se l ’esito del loro
confronto doveva apparire problematico, oscillando tra la «contrappo
sizione», la «distinzione» e la «connessione»27. Peraltro era loro attri
buito, come all’intera filosofia vichiana, un significato idealistico-imma-
nentistico con cautele talvolta minori di quelle crociane. Gran parte dei
canoni di Croce avrebbero così potuto trasmettersi attraverso una lettu
ra meno ‘sospetta’, anzi all’apparenza critica.
L’interpretazione di Fassò si sviluppava seguendo tutte le principali
fasi del pensiero vichiano, sulla scorta della ricostruzione autobiografi
ca dello stesso Vico. Tra i passi menzionati da Fassò erano anche quello
del
Liber
che pone a confronto
verum
e
certum
(del quale non si occul
tavano le difformità con lo schema difeso)28e quello del
Proloquium
del
De uno
, contenente le definizioni, generali e non specificamente giuri
25 A partire dal saggio
Riduzione della filosofia del diritto alla filosofia dell’economia
(1907). Cfr. ad es. la voce «Croce» curata da Fassò per il
Novissimo digesto italiano,
Torino,
1960, voi. V, pp. 16-18; cfr.
infra,
alla n. 34.
26
G . FASSÒ,
I «quattro auttori» del Vico. Saggio sulla genesi della «Scienza nuova»,
Mila
no, 1949 e Id.,
Genesi storica e genesi logica della filosofia della «Scienza nuova»,
in «Rivista
intemazionale di filosofia del diritto» XXV (1948), pp. 319-336.
27 Ne
I «quattro auttori»,
Fassò, per l’esattezza, parla genericamente di «rapporto» (pp.
59, 60, 63, 67, 69, 104); o pure di «opposizione» (pp. 7, 8, 14, 33, 36, 38) e di «contrapposi
zione» (pp. 2 2 ,59,104-105); o, al contrario, di «connessione» (pp. 8 ,3 8 ,4 2 ,4 4 ,5 6 ,10 4 -10 5 ),
di «mediazione» (pp. 36,40), di «identità» (pp. 24, 109), di «sintesi» (pp. 107,108), di «nes
so» (p. 109), di «conversione» (p. 24) e di «unità» (p. 38). E lungo l’intero testo leggiamo fra
si del tipo «indissolubile correlazione (...) distinta, anzi opposta, ma unica azione» (p. 7, a pro
posito degli «auttori» che incarnano tali categorie), «contrapposizione, o meglio distinzione
del vero e del certo» (p. 59, a proposito della trattazione del cap. LXXXII del
De uno),
«ne
cessità di connettere, anziché contrapporre» (p. 105, a proposito del rapporto tra diritto idea
le e positivo nel vichiano diritto naturale delle genti).
28 «Si noti tuttavia che, mentre la parola
‘certum’
è usata nel senso in cui il Vico da ora in
poi la userà sempre, di ‘particolare’ o ‘individuale’ - ciò la cui scienza sarà la ‘filologia’ - la
parola
'verum
non ha qui il significato di ‘universalmente, assolutamente vero’ ossia di eie-