LA STRUTTURA DEL «CERTO» NELLE OPERE GIURIDICHE VICHIANE
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scendente la particolarità storica»52; ed il «certum» è particolarità, de­
terminatezza, concreto, fattuale53, è storia54, è «anzitutto (...) ciò che si
attesta nell’immediatezza della coscienza empirica»55, ed è «ambito (...)
della oggettivazione pratica, effetto della causalità volontaria»56. I due
piani «provengono rispettivamente ‘
a ratione
e
‘ab auctoritate
’; elemen­
to razionale ed elemento positivo, distinti ma non confliggenti»57. Vico
ricercherebbe un equilibrio tra razionalismo e volontarismo, tra razio­
nale e positivo58. Nel porre a confronto, per saggiare l ’indicazione di Fas­
sò, il
verum-factum
formulato nel
Liber
col
verum-certum
del
De uno
(con
particolare riferimento al cap. LXXXII), Botturi distingue:
Tra «
verum
» e
«factum»
vige l’equivalenza della scolastica
conversio,
cioè
della reciproca predicabilità, mentre il «
certum»
è da considerarsi solo co­
me
«pars veri»,
come partecipazione difettiva del certo al vero59.
Dunque i due principi fanno riferimento ad accezioni diverse del ter­
mine «verum»60. Per Botturi, mentre nel
verum-factum
si riferiva all’uo­
mo, ora il
verum
è quello divino e trascendente, gerarchicamente supe­
riore al
certum
umano. Ma si tratta di una distinzione facilmente rove­
sciabile, se si considera che il
verum-factum
è anzitutto divino e solo ana­
logicamente umano, e che, già nel
Liber,
la stessa «gradazione analogica
delle forme del sapere»61 umano è espressa preferibilmente col termine
«certum» piuttosto che con «verum», e che i due termini sono comun­
que infine ritenuti identificabili (perlomeno, quando si faccia riferimen­
to alle verità determinate conoscibili dall’uomo)62.
52
Ibid.,
p. 324.
53
Ibid.,
p. 215. Dove si cita l’ormai consueto passo del
Liber.
Ma non si nota come «cer­
tum» e «verum», almeno in questo contesto, si identificano piuttosto esplicitamente. Senza
precisare né chiarire gli slittamenti semantici, Botturi ne sottolinea la validità per la stessa
Scienza nuova'.
«Testo tanto più significativo per il fatto che lo si ritrova rifuso nella CXI de-
gnità della
Scienza nuova
seconda, spogliato della polemica antiaristotelica e sintetizzato con
una prospettiva tipica del
Diritto universale» (ivi).
54 II
certum
è «paradigmatico della determinatezza del fare umano come tale, del suo pro­
durre forme e istituzioni, del suo generare storia»
{ibid.,
pp. 210-211).
55
Ibid.,
p. 213.
56
Ibid.,
p. 220.
57
Ibid.,
p. 210.
58
Ibid.,
pp. 210-211. Botturi si riferisce all’accezione giuridica di tali distinzioni. Ma non
sarebbe forse fuori luogo estendere l’indagine ad una prospettiva più generale.
59
Ibid.,
p. 213.
60 Cfr. le conclusioni,
ibid.,
pp. 214-215: «la logica profonda dei due orizzonti» del
Liber
e del
De uno
sarebbe infine «convergente».
61
Ibid.,
pp. 96 sgg.
62
Ibid.,
pp. 77 sgg.
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