L'AGIRE SEMIOTICO IN VICO E HAMANN
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spazio fra azione e segno o fra l’agire cieco preteorico e la conoscenza ri
flessa basata su segni ragionati.
Per concludere, vorrei limitarmi a dimostrare la portata della descritta
cornice teorica esaminando il rapporto tra linguaggio poetico e linguag
gio filosofico nella concezione vichiana e hamanniana.
Come si è già detto, Vico e Hamann suppongono che l ’accesso uma
no al mondo sia originariamente poetico. Nel noto passo sull’origine del
linguaggio nella
Scienza nuova
, Vico racconta come i primi uomini ab
biano affrontato l ’esperienza spaventosa del fulmine e del tuono, esten
dendo poi, progressivamente, la loro esperienza a tutto il mondo circo
stante tramite l ’invenzione di caratteri poetici e successivamente eroici.
La posteriore lingua «pistolare» dell’età degli uomini è un’astrazione dei
caratteri poetici, che vengono abbreviati e modificati dal punto di vista
fonetico. Pur avendo le sue radici nell’anteriore parlare poetico, questa
lingua non è più poetica ma ragionata. Secondo Vico, la lingua ragiona
ta dell’età degli uomini serve a comunicare i bisogni comuni tra persone
lontane tra loro, assumendo quindi un carattere strumentale: gli uomini
dispongono già sotto forma di segni delle idee che devono essere sol
tanto comunicate.
Vico descrive dunque l ’accesso simbolico al mondo nell’ottica del
rapporto tra l’uomo e la natura, più esattamente, tra il
genere umano
e il
mondo, affrontando i fenomeni naturali per mezzo della creazione di ca
ratteri poetici. Viceversa, il rapporto tra i singoli uomini non viene pro
blematizzato; nella concezione vichiana del linguaggio l ’esperienza del-
l ’alterità degli individui non è infatti centrale.
Hamann non intende il rapporto tra linguaggio poetico e linguaggio
filosofico dal punto di vista dell’astrazione ma della traduzione: come le
immagini percepite dai sensi vengono tradotte in un linguaggio poetico,
così questo a sua volta viene tradotto in un linguaggio ragionato e con
cettuale. Per il filosofo tedesco, l ’accesso originariamente immediato del
l ’uomo al mondo è andato perduto una volta per tutte come conseguenza
del peccato originale. Ciò che distingue Hamann da Vico è che per Ha
mann non solo la relazione uomo-natura, ma anche quella fra i singoli
uomini e perfino quella con se stessi è mediata sulla base di segni e di
pende dal dialogo, dato che il luogo storico degli individui è sottoposto
a continui cambiamenti.
Mentre dunque in Vico l ’umanità delle nazioni sotto l’aspetto collet
tivo compensa la propria dipendenza dalla natura per mezzo della lin
gua e i prodotti di questa impresa possono essere interpretati scientifi
camente, la
poiesis
in Hamann consiste nel dialogare col mondo natura
le e culturale - un dialogare che non cessa mai - e ciò comporta che non