L'AGIRE SEMIOTICO IN VICO E HAMANN
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sponde, sul piano della scienza, il fatto che per Vico le particolari im­
magini del mondo create dal linguaggio poetico possono essere oggetto
di scienza; non dimentichiamo che scopo della
Scienza nuova
era quello
di dimostrare (contro il dogma aristotelico del
de singularibus non est
scientia
) che anche le
cose civili
sono degli universali e che quindi si la­
sciano sistematizzare; mentre Hamann invece radicalizza l ’aspetto del­
l ’azione degli enunciati linguistici fino a negare la possibilità della teoria
in assoluto.
Tuttavia, l ’accentuazione della cognizione simbolica, sia che la si in­
terpreti come
poiesis
compiuta, sia come prassi continua, sia che Vico la
proietti nel passato o che Hamann la collochi nel presente, permette a
entrambi gli autori di collegare corpo e mente, azione e conoscenza, in­
dividuale e universale. Invece di definire l ’uomo unicamente attraverso
la sua dipendenza da natura e cultura, attraverso il suo agire preteoreti­
co (e non riflesso) o la sua capacità di compensare le dipendenze e il suo
intervenire obicttivante nel mondo, questi aspetti possono essere pensa­
ti insieme proprio tramite la funzione mediatrice del linguaggio, che per
Vico è posto fra il corpo e la mente, mentre per Hamann possiede una
facoltà estetica e logica. Con ciò ambedue toccano un altro
topos
del­
l’antropologia, quello della doppia natura dell’uomo. Contro le dicoto­
mie rigorose di
«res cogitans versus res extensa
» e «ragione
versus
sensi­
bilità», Vico e Hamann sottolineano come il linguaggio stesso attesti che
esse sono invece aspetti inseparabili della natura umana. E esattamente
questa insistenza, insieme alla rivendicazione di una visione dell’uomo
più complessiva di quella offerta dal razionalismo francese o dall’illumi­
nismo tedesco, che consente di parlare, con Tessitore, di un’«analogia
funzionale» nei due filosofi. Questa tesi, che va interpretata soprattutto
come punto di partenza per una successiva indagine, trova il suo con­
creto e articolato sviluppo mettendo in relazione i rispettivi aspetti del
pensiero di Vico e di Hamann attraverso una argomentazione dialogica
che renda così accessibile la molteplicità dei riferimenti storici.
S
abine
M
arienberg
The suggestion of a parallelism between Vico’s and Hamann s ideas of language
avoids to propose thèfirst as a precursor of thè latter. This essay rather emphasi-
ses thèfunctional analogy between their linguistic theories on thè basis of «dialo-
gic constructivism».
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