RAGIONE NARRATIVA ED ELABORAZIONE DIALOGICA DEL SAPERE
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factum
narrato146, ma lo è vichianamente tanto più l’autobiografia, poi­
ché qui l’attore e lo storico coincidono nella stessa persona: chi ha vis­
suto e dunque ha
fatto
l’evento è lo stesso che vi riflette sopra per com­
prenderlo e narrarlo147. E la
vita scritta
da quel
se medesimo
che senza
intermediari l ’ha vissuta, l ’ha costruita, di volta in volta ne ha goduto le
piccole gioie e sopportato i grandi affanni.
R
o sa r io
D
ian a
146 In sostanza la condizione di possibilità della conoscenza storica va rintracciata nella
«comunanza» vigente tra lo storico, impegnato nel processo di anamnesi e di ricerca, ed il suo
oggetto vibrante di quella dimensione umana che gli deriva dal suo identificarsi con il
facere
di un altro uomo (cfr. su questo punto P.
CRISTOFOLINI,
'Scienza nuova’. Introduzione alla let­
tura
, Roma, 1995, p. 63;
CHILD,
op. cit.,
pp. 44 e 47).
147 Nel caso dell’autobiografia quella comunanza fra lo storico ed il suo oggetto, cui si ac­
cennava nella nota precedente, diventa identità di narratore e narrato, sicché, «ove avvenga che
chi fa le cose esso stesso le narri, ivi non può essere più certa l’istoria»
(Sn44,
§ 349, p. 552).
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