INTERPRETAZIONI STORICISTICHE DELLA
SCIENZA NUOVA
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una consapevole e radicale innovazione epistemologica, quale è quella
della moderna fondazione di una scienza storica del mondo civile.
L’intravista dimensione filosofica della fattualità cambia il panorama stes­
so del filosofare; ne muta i metodi e i propositi, ripudia l’unità di ogni me­
tafisica unificante naturale e sovrannaturale, rifiuta il sapere come deduzio­
ne, nega il conoscere come descrizione dell’universo squadernato, accetta
che, per l’uomo, il vero sia da cercare nella verificabilità dei fatti [...]. Ab­
bandonata la fisica insieme con la metafisica, la critica filologica diventa
piGoSoq della filosofia. E trovata così da Vico la strada che egli additava co­
me pedagogicamente opportuna nel
De nostri temporis studiorum ratione-,
la
strada verso lo studio del
mondo morale
; ma solo nella ricerca specifica del­
la nuova scienza quella indicazione esce dalla genericità e designa una scel­
ta metodologica fra mondo morale e mondo naturale24.
La rigorosa conclusione di questa scelta ermeneutica non può che es­
sere la costruzione di una nuova scienza che sa di essere storica e filoso­
fica ad un tempo, giacché pone ad oggetto privilegiato delle sue proce­
dure conoscitive e delle sue analisi filologiche ed ermeneutiche la natu­
ra storica e individualizzante dell’uomo. La filosofia senza natura di Vi­
co, dunque, non è filosofia contro la natura e contro la scienza, è soltanto
la straordinaria apertura verso quel fondamentale processo, ad un tem­
po, di costituzione della filosofia della cultura e della filosofia politico­
civile, che si collocano entrambe nel cuore della contemporaneità25.
Per questo Piovani, pur non escludendo la possibilità delle conso­
nanze tra Vico e Hegel (che, come lui stesso mostra, sono tante, a parti­
re dal grandioso sforzo di «riconquistare l’interezza del pensiero immer­
gendo il filosofare nel senso corposo della vita religiosa e della vita dello
Stato» e dal suo «voler costruire una ‘fenomenologia dello spirito’ attra­
verso il contatto con le
determinatezze,
attraverso una particolare consa­
pevolezza nuova dell’eticità e della cultura»26), finisce col considerare an­
titetiche la prospettiva hegeliana della «filosoficizzazione della storia» ri­
spetto a quella vichiana della «storicizzazione della filosofia». La filoso­
fia di Hegel viene considerata da Piovani come una vera e propria «so­
teriologia dell’individuato», ma la salvezza dell’entità individuale si rea­
lizza soltanto nella sua logicizzazione, cioè nel processi di disancora­
mento da ogni accidentalità e particolarità. Insomma, siamo dinanzi a un
compiuto ed irreversibile processo di «idealizzazione della storia [...].
24
Ibid.,
pp. 73-75.
25
Ibid.,
pp. 76-77, 82.
26
Ibid.,
pp. 188-189.
1...,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16 18,19,20,21,22,23,24,25,26,27,...402