18
GIUSEPPE CACCIATORE
In Hegel non è il logo che è storicizzato, ma la storia che è logicizzata»27.
Se al contrario si guarda ad uno dei temi fondamentali della filosofia vi
chiana, P
ingenium,
si vedrà, osserva Piovani, come esso valga da solo a
determinare l’effettiva distanza tra le due prospettive, tra una filosofia
del crepuscolo e una filosofia dell’aurora, tra l’uccello di Minerva e l’a
quila del mattino. Nella dialettica di Hegel,
il momento essenziale è quello del
perficere,
che si addice alla
ratio-,
il mo
mento vichiano per eccellenza è invece
Xingenium,
in quanto gli si addice
1’
inventio. Hingenium,
infatti, è intimamente legato a quella
phantasia
che,
essendo propria della gioventù, è amica delle origini, nella adolescenza del
mondo, che è la costituzione del mondo. La vera razionalità vichiana della
storia è fantasia, non ragione28.
Sta qui, io credo, il fulcro dell’interpretazione storicistica di Piovani nel
la sua declinazione critica e non assoluta. La scoperta della dimensione sto
rica dell’uomo non si limita ad un mero riconoscimento tautologico della
storicità di ogni azione umana, né si accontenta del pur necessario approc
cio storico-filologico allo studio del mondo civile e culturale. Si tratta, piut
tosto, della consapevole fondazione filosofica di una scienza e di una co
noscenza storiche adeguate alla comprensione del molteplice nella sua con
creta e poliedrica determinazione storica, etica e psicologica. Certo Piova
ni sa bene che Vico resta legato al tempo suo e alle concrete determinazio
ni filosofiche e culturali di un’epoca che non ha ancora visto la rivoluzione
gnoseologica ed etica kantiana, che non ha ancora superato i limiti di un
non nascosto finalismo provvidenzialistico, che non poteva ancora cono
scere gli sviluppi di una filosofia della storicità radicalmente nuova come
quella inaugurata da Humboldt e proseguita da Dilthey e Heidegger.
È lecito, tuttavia, rilevare come, nei suoi insegnamenti fondamentali, Vico
sia coerente con tale corso, si muova nella stessa linea, anche anticipandone i
successivi, essenziali progressi. E si può legittimamente costatare che questo
corso si dirama lungo una direzione critica e problematica che, per molti ver
si, è opposta a quella neo-metafisica e assoluta di Hegel e dello hegelismo29.
5.
Vico e il neostoricismo contemporaneo.
Mi pare, allora, che sulla li
nea individuata e tracciata dalle interpretazioni di Piovani e Tessitore30.
27
Ibid
., p. 193.
28
Ibid.,
p. 199.
29
Ibid.,
p. 208.
30 Dopo gli importanti contributi dedicati a Vico tra la fine degli anni ’60 e gli inizi anni
’70, Tessitore è ritornato a riflettere sull’opera del filosofo napoletano con nuove stimolanti