ALLIEVI MERIDIANI DI VICO?
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chiano con gli ‘epicureisti’ lungi dall’essere a tutto campo, così come ap­
parirebbe ad una superficiale lettura dei passaggi polemici più evidenti
nel tessuto della
Scienza nuova,
risente di un percorso evolutivo com­
plesso, di una peculiare lettura di Platone in funzione polemica al neo­
stoicismo, infine di un diretto confronto con la problematica filosofica
settecentesca, rispetto alla quale Vico - a differenza, dobbiamo ricono­
scerlo, del frate minore de Angelis - risulta profondamente informato.
Laddove de Angelis presenta schematicamente l ’incontro con il filosofo
epicureo, sceneggiando due posizioni scolasticamente antitetiche e ri­
duttive, Vico conferisce spessore storico al problema rievocando, nella
Vita,
la voga napoletana per l’epicureismo di Gassendi, i propri studi lu-
creziani, e la conseguenza: «questo solo servì a lui di gran motivo di con­
fermarsi vie più ne’ dogmi di Platone, il quale da essa forma della nostra
mente umana, senza ipotesi alcuna, stabilisce per principio delle cose tut­
te l ’idea eterna, sulla scienza e coscienza che abbiamo di noi medesimi»32.
Tuttavia, al di là di certe semplificazioni, dettate anche da modelli di
origine predicatoria, l ’impegno scrittorio esercitato da Gherardo de An­
gelis - come rileva Dante Della Terza - consente di riconoscere «il pathos
di partecipazione agli eventi, tutto personale» e indirizza il lettore verso
«un coinvolgimento religioso totale, guidato da una razionalità che ha
metodo ed esclusività e orienta de Angelis verso l’isolamento nel chio­
stro di Santa Maria della Stella dal 1765 al giorno della morte, il 2 giu­
gno 1783». La prosa di frate Gherardo, nel «rigore a volte estroso e tra­
valicante verso retrodatazioni barocche» si rivolge però costantemente
ad un pubblico di «ascoltatori colti e forniti di intelligenza analitica e
perciò discriminante»33.
2.
Sul versante dell’impegno nella ricerca naturalistica il volume de­
dicato da Annalisa Andreoni all’annosa questione del
XOmero italico
sot­
tolinea lo stretto collegamento presente nella cultura illuministica fra
analisi letterario-antropologica dell’epica arcaica, nascenti studi dedica­
ti alla geologia ed ai reperti fossili, riflessione linguistico-etimologica, in­
terpretazione allegorica e congiunta della storia sacra e profana, nonché
le influenze politiche che alla fine del secolo condizionarono la ricezio­
ne di questi argomenti anche in quanto fondamenti costitutivi di una dif­
ficile carta d’identità nazionale italiana. Su questi temi il dibattito euro­
32 Vita
, pp. 18-19. Questo passaggio testuale verrà ripreso anche verbalmente, o con si­
gnificative varianti, sia nelle
Correzioni, Miglioramenti e Aggiunte terze
(1731) sia nell’espun-
to capitolo di
Riprensione delle metafisiche di Renato Delle Carte, di Benedetto Spinosa e di
Giovanni Locke:
si veda
SANNA,
op. cit.,
pp. 91 e 107-108.
33 D
ella
T
erza
,
op. cit.,
pp. 70-71.
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