SULLA RELAZIONE DI IDEALE E FATTUALE, DI METAFISICA E STORIA
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interno della forza, la guerra civile, dovendo però continuamente utilizza
re la forza medesima in guerre di conquista che ne determinarono la gran
dezza tra i popoli. Si tratta di
occasiones
congiuntesi e prudentemente am
ministrate. Non c’è altro che
Voccasio,
l’incontro delle condizioni favore
voli, della
fortuna
machiavelliana, a dare la
ratio
del fenomeno studiato, in
questo caso le ragioni del successo dei romani nel conquistare
Yorbis terra-
rum
39. La
ratio
della storia sociale è data dall’incontro di
occasiones
e
natu
ra
delle cose, vale a dire dalla
spiegazione logico-storica
che dispone una co
stellazione di fattori in una relazione causale di valore generale. Vale a mag
gior ragione l’esempio dei campani, dei numantini e dei cartaginesi. Si trat
ta di popoli che Vico usa citare insieme, perché sono quelli che avrebbero
potuto fermare la nascente potenza romana e sostituirsi ad essa. Ed è pro
prio questo il punto. Perché ciò non accadde? Nella
Scienza nuova,
Vico
fornisce delle motivazioni poco soddisfacenti dal punto di vista storico: i
capuani «furono prevenuti dalla mollezza del cielo e dall’abbondanza del
la Campagna felice»; i cartaginesi «furono prevenuti dalla natia acutezza af-
fricana che più aguzzarono coi commerzi marittimi»; più interessante, per
ché tocca il tema della relazione tra differenti corsi storici, la ragione ad
dotta per i Numantini, che «sul loro primo fiorire dell’eroismo furono op
pressi dalla romana potenza»40, e ciò li fa un
analogon
degli americani con
quistati dagli europei41. Nel
De uno,
0 discorso è più generale, Vico non si
dà la pena di ricercare il motivo specifico della sconfitta con i romani subi
ta da ciascuna di queste civiltà, ma osserva soltanto che se esse avessero avu
to le stesse occasioni dei loro avversari, ci sarebbe rimasto oggi il diritto
campano, quello numantino o quello cartaginese42. Furono infatti le leggi
con cui i patrizi romani ordinarono il conflitto sociale che resero possibile
l’affermazione politico-militare della potenza imperiale. Le leggi ordinate
dai patrizi hanno del resto lo scopo di mantenere il più possibile gli antichi
costumi - i costumi sono sempre più antichi delle leggi - , il fondamento del
loro potere, e ciò costituisce la loro specifica
utilitas.
Se il mutamento non
si produsse mai per iniziativa dei
patres,
fu però la capacità dei patrizi ro
mani di preservare le antiche condizioni del loro potere, a costituire a sua
volta il principale presupposto della potenza romana43. Nella misura in cui
39 De uno, p. 147. Cfr. ugualmente, a proposito della Scienza nuova prima, N.
BADALONI,
Il problema del ‘factum’ nel mondo vichiano, in «Clio» IV (1968) 3-4, p. 391.
40 Sn44, pp. 953-954.
41 G. Vico, La Scienza nuova 1730, a cura di P. Cristofolini con la collaborazione di M.
Sanna, Napoli, 2004, p. 369. Cfr. anche Sn44, p. 956.
42 De uno, pp. 147-149.
43 Ibid., p. 171.