A PROPOSITO DI UN TEOLOGO E GIURISTA
DEL SETTECENTO. GIULIO NICOLÒ TORNO (1672-1756)
Autorevolissimo prelato napoletano, Giulio Nicolò Torno interpretò
e rappresentò le istanze teologico-giuridiche e culturali della Curia e del­
la Chiesa napoletana dagli anni Venti del Settecento fin oltre la metà del
secolo dei lumi.
La ricostruzione della sua originale esperienza culturale
ed ecclesiale costituisce senz’altro, come vuole ed auspica il biografo,
Olindo Pacia, «pur con i suoi limiti, un utile contributo [...] una nuova
tessera, tuttora mancante, al grandioso Settecento napoletano»1. Essa,
infatti, contribuisce a colmare una lacuna che ancora recentemente un
settecentista di lungo corso, Gustavo Costa, ha rilevato nel sottolineare
che «la generale ignoranza di certi aspetti importanti della cultura sei­
settecentesca è dovuta allo scarso interesse per gli studi ecclesiastici»2.
Ignoranza causata per un verso da un malinteso
Vico-centrismo -
segna­
lato anche nella
Prefazione
di Raffaele Ajello al libro di Pacia - che ha
dominato per troppo tempo gli studi sulla prima metà del Settecento, in­
capaci perciò di «guardare Vico come problema», secondo la «svolta cri­
tica silenziosa» affermatasi nel nuovo corso di studi3. Favorita dall’enfa-
tizzata identificazione del Settecento con
Yllluminismo,
francese anzi­
tutto, tale ignoranza è stata provocata, inoltre, anche dal fascino attraente
di altre categorie quali
previchismo
o
preilluminismo
che, di fatto, han­
no tradotto in quella astratta di
antilluminismo
(e perciò di mero inte­
resse erudito o apologetico) tutta la vitalità culturale in esse contenuta4.
Perciò si può concludere, con Costa, che la «cultura del Sei-Settecento
continua ad essere un continente poco noto», nonostante l ’intenso e ric-
1 O.
PACIA,
Giulio Nicolò Torno. Un teologo e giurista del Settecento napoletano, prefa­
zione di R. Ajello, Napoli, 1999, p. 5.
2 Vedi
G . COSTA,
Vico e i cattolici del suo e del nostro tempo, in IImondo di Vico/Vico nel
mondo, a cura di F. Ratto, Perugia, 2000, p. 23. Cfr. anche Id., L’illuminismo meridionale, in
Storia della letteratura italiana, a cura di E. Malato, Roma, 1988, voi. VI, pp. 441-493.
3 Sul valore programmatico, teoretico e storiografico, di questa ‘svolta’ pensata e voluta
da Piovani, vedi F.
T
essitore
,
Vent’anni, in questo «Bollettino» XX (1990), pp. 5-9.
4 Sulla specificità dell’illuminismo meridionale vedi anche
G . GALASSO,
Illuminismo na­
poletano e illuminismo europeo, saggi ora raccolti in Id., La filosofia in soccorso dei governi,
Napoli, 1981, pp. 7-61.
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