A PROPOSITO DI UN TEOLOGO E GIURISTA DEL SETTECENTO
229
plice lettura
dell’Istoria,
né per l’ortodossia della
Scienza nuova.
Diver­
genze radicali, quindi, all’interno del fronte giannoniano, tra i due mag­
giori diffusori
deli’Istoria civile
, Cusani e Fraggianni, ma anche all’inter­
no del fronte ecclesiastico-tomista, tra ‘maestro’ e ‘allievo’ e, al contra­
rio, sia concordanze, oltre le «radicali opposizioni» tra le massime espres­
sioni dei due fronti, Galiani e Torno, sia «affinità» tra i due più impor­
tanti ‘allievi’, de Liguori e Genovesi18.
Dall’approccio storico-critico alla conoscenza del ‘grandioso Sette­
cento’ ecclesiastico, libero dalle richiamate ipoteche teorico-storiografi-
che (anche a seguito della ricca esperienza di Torno), emergono, perciò,
elementi e tracce di percorsi intellettuali di notevole originalità. Infatti,
come le divergenti letture riformatrici
d<AVIstoria
alimentano, nello stes­
so tempo, il regalismo di Fraggianni e il riformismo civile-religioso di Cu­
sani, poi, fortemente in contrasto tra loro, così la ‘vera cattolicità’ e ‘sin­
cera religiosità’ dell
'Istoria
(e anche della
Scienza nuova),
sancite dal
‘maestro’ Torno, ricevono, invece, una divergente valutazione da de Li­
guori. Sebbene radicato ben più del ‘maestro’ nel circolo Caravita e aper­
to alla
filosofia esperimentale
della
ragione naturale
cartesiana (che ha ali­
mentato già le esigenze storico-critiche di Giannone), il futuro santo, a
differenza del ‘maestro’, non appare affatto convinto o solo interessato
alla ‘sincera’ religiosità giannoniana o vichiana, e avversa radicalmente
sia gli esiti regalistico-giurisdizionalistici e riformatori dell’una che quel­
li storicizzanti dell’altra. E seppure non li richiama in alcun modo, di fat­
to teorizza e pratica, nella sua complessa esperienza, un percorso cultu­
rale, teologico e pastorale divergente ed opposto. L’orientamento e le
scelte di Torno diventano, quindi, più significative se esaminate in pa­
rallelo alle coeve esperienze culturali qui richiamate, nello stesso tempo
convergenti e divergenti. L’attenzione per questo specifico contesto, ne­
cessariamente solo accennato in questa sede, si rivela, perciò, uno dei
modi fecondi per accogliere l’invito di Costa e di altri studiosi. Un tale
percorso, già sperimentato e praticato per altre grandi figure colte anche
nella loro proiezione europea, va approfondito, però, con indispensabi­
li indagini di archivio, necessarie per cogliere tutta la problematicità del­
la cultura e della prassi di Torno, emergente, solo in parte, già da questa
biografia. Attraverso l ’acquisizione della conoscenza analitica di precisi
18
Per la sottolineatura di queste «affinità» e «opposizioni» cfr.
G . GlARRIZZO,
Illumini­
smo e religione. L’Italia religiosa del Settecento, in Storia dell’Italia religiosa, a cura di
G .
De
Rosa, T. Gregory, A. Vauchez, Roma-Bari, 1994, voi. II, L’età moderna, pp. 485-486. Per un’a­
nalisi di esse si può vedere, dello scrivente, Ragione naturale e lumi per Alfonso De Liguori e
Antonio Genovesi, in «Archivio di storia della cultura» XVI (2003), pp. 169-218.
1...,219,220,221,222,223,224,225,226,227,228 230,231,232,233,234,235,236,237,238,239,...402