LA METAFISICA COME QUESTIONE DI METODO
1. La domanda dalla quale parte questa breve riflessione verte sulla
possibilità o meno di riscontrare nella produzione filosofica vichiana,
in particolare nella
Scienza nuova,
la proposta di un metodo ‘metafisi
co’ nel suo proprio procedimento. Che esprima così di fatto la pecu
liarità della posizione vichiana rispetto ai modelli ai quali Vico faceva
riferimento.
Il discorso può articolarsi su due livelli paralleli: da un parte la visione
che Vico elabora di un metodo scientifico di trattazione della materia del
la ‘scienza nuova’, che senz’altro include la metafisica come procedimen
to metodologico, dall’altra la considerazione che Vico riserva alla metafi
sica come storia del pensiero filosofico. Livello duplice che descrive come
la formulazione di una «storia delle umane idee» scaturisca dall’operazio
ne che i primi uomini misero in moto cominciando
«umanamente a pen
sare
»!, che è qualcosa del tutto diverso ma complementare rispetto al «pen
sare sopra l’umane idee». In questo contesto la metafisica è scienza dei
principi in quanto rappresenta un percorso fortemente connotato meto
dologicamente e configurato
ex hypothesi
come possibile scenario di un
uomo filosofo, cioè di un uomo che produce storia delle idee.
È possibile schematizzare l’ordine metodologico del quale Vico si fa
sostenitore in alcuni punti essenziali:
1. esso è un
mos geometricus
particolare, che produce meraviglia, cioè
produce una passione;
2. è un procedimento generalissimo;
3. si fonda su una forte contrapposizione rispetto al metodo fisico;
4. introduce l’ingegno come elemento che conferisce mobilità all’asset
to metafisico;
5. inserisce a pieno le categorie di ‘corpo’ e ‘tempo’.
Mentre la metafisica poetica si raccoglie intorno a Giove, la metafisi
ca dei filosofi parte dal vero ente, da Dio, perché - a differenza del pri
mo - è un metodo capace di elaborare il concetto astratto. Mentre la me-
1
G. VICO,
La scienza nuova 1730,
a cura di P. Cristofolini, Napoli, 2004, p. 131; d’ora in
poi
Sn30.