VICO IN CINA E LA CINA IN VICO
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Guangqian maturerà la concezione di un’estetica universale, comune de
nominatore di tutte le scienze umane: estetica come scienza dell’uomo,
capace di abbracciare ogni altra manifestazione del pensiero.
Croce divenne quindi il tramite attraverso cui Zhu Guangqian entrò
in contatto con tutta la filosofia idealista e non, europea ed italiana in
particolare, finendo col legare indissolubilmente il suo nome al grande
filosofo italiano. Tuttavia, grazie anche al lavoro esegetico di uno stu
dioso italiano, è stato possibile determinare come il pensiero estetico di
Zhu Guangqian fosse sì legato a Croce, ma non potesse essere ridotto
ad una sua semplicistica reinterpretazione in chiave cinese. Infatti, lad
dove Zhu Guangqian sembra ricorrere alla teoria crociana dell’intui
zione (
zhijue
) al fine di spiegare la propria concezione estetica, fondata
sulla immediata comprensione, in realtà sembra trarre maggiore ispira
zione proprio dalla tradizione cinese, segnatamente dalla concezione
della conoscenza come esperienza immediata, propria della filosofia
taoista. Infatti, mentre in Croce l ’intuizione è il primo momento della
conoscenza, che giunge a compimento solo quando diviene conoscen
za intellettuale, in Zhu Guangqian - e nella tradizione filosofica taoista
- tale rapporto sembra invertito: la conoscenza è solo quella che deriva
dall’intuizione, che permette di cogliere la totalità trascurando i parti
colari, mentre il grado iniziale della conoscenza è quello della cono
scenza intellettuale, che permette di conoscere solo gli aspetti logici e
particolari14.
Zhu Guangqian incluse l ’opera di Croce
La Filosofia di G. Vico
(1911) - nella versione inglese di R. G. Collinwood - nell’appendice b i
bliografica al tomo quarto del suo saggio, apparso nel 1936,
Psicologia
dell’arte e della letteratura13,
e poi nella bibliografia del volume
Critica
alla filosofia di Croce
del 194816.
Zhu dedicò poi un capitolo a Vico nel primo volume dell’opera
Xi-
fang meixueshi
[
Storia dell’estetica occidentale
], contribuendo così alla
conoscenza del pensiero del filosofo napoletano. Tuttavia ancora nel
1987, nella prefazione alla sua traduzione della
Scienza Nuova,
così la
mentava il disinteresse nei confronti del filosofo in Cina:
Quando studiai per la prima volta la
Scienza nuova,
pensai solo che era
importante, ma di difficile comprensione. Infatti nonmi piacque molto. Poi,
14 M.
SABATTINI,
Crocianismin ChuKuang-ch’ien’s «Wen-i hsin-li-hsiieh
, in «East and West»
XX (1970) 1-2, pp. 179-197; Id.,
Croce e Zhu Guangqian
, in «Lettere Italiane» XXXV (1984)
4, pp. 480-502; Id.,
TheAesthetic Thought ofZhu Guanqian,
Roma, 1984.
15 Zhu
GUANGQIAN,
Wenyi xinlixue,
Shanghai, Kaiming shudian, 1936.
16 Id.,
Keluoqi zhexue shuping,
Shanghai, 1948.