Giambattista Vico,
a cura di F. Tessitore e M. Sanna, Roma, Istituto Poligra­
fico e Zecca dello Stato, 2000, pp. 1309.
Apparso nella neonata collana romana di classici «Cento libri per mille an­
ni», diretta da Walter Pedullà, l’ampio volume raccoglie con l’
Autobiografia
e il
De antiquissima
(tratti dall’edizione laterziana di Croce-Nicolini), la
Sinopsi
del
Diritto universale
(nella trascrizione del testo pubblicata da Cristofolini nell’e­
dizione sansoniana del 1974), le tre edizioni della
Scienza nuova
: quella del 1725
nella versione nicoliniana ecdoticamente aggiornata nella mondadoriana rac­
colta delle
Opere
(curata, nel 1990, da Battistini) e le altre due (del 1730 e 1744)
nel testo stabilito da Paolo Cristofolini e Manuela Sanna nell’edizione critica
[cfr.
Avvertenza
, p. XXIX e, da ultimo,
LaScienza nuova 1730
(Napoli, A. Gui­
da, 2004)].
Si tratta di una novità assoluta nella lunga storia dell’ecdotica vichiana, giac­
ché, per la prima volta, gli studiosi possono disporre - in un solo, sia pur mas­
siccio volume - delle tre redazioni dell’opera. Nella proposta editoriale con­
fluiscono idealmente gli esiti del «nuovo corso» di studi promosso, nel secon­
do Novecento, dal filosofo napoletano Pietro Piovani che già nel 1969 auspica­
va la «conoscenza particolareggiata delle stratificazioni sovrappostesi» nei testi,
per giungere ad elencare «fino al
Diritto universale
[...] le singole ‘varianti lo­
giche’ succedutesi intorno ad alcuni argomenti topici» e a ricostruire «su basi
rigorosamente filologiche, la storia testuale della
Scienzanuova
dalla
Scienzanuo­
va Prima
alle ultime
Correzioni, Aggiunte, Miglioramenti
: la storia
delle Scienze
Nuove»
[P. P
iovani
,
Per gli studi vichiani
(1969), poi in Id.,
Lafilosofia nuova
di Vico,
a cura di F. Tessitore, Napoli, 1990, pp. 387,388]. Aver raggiunto con­
sapevolezza di ciò in sede teorica significava valorizzare l’istanza di revisione dei
testi che il programma delle attività del Centro di Studi Vichiani ribadiva, nel
1971, con le parole del suo fondatore, promotore del «piano per un’edizione
nazionale» con il sostegno del C.N.R. dentro la più vasta cornice «dell’edizio­
ne dei testi filosofici», discussa da Eugenio Garin nel «Bollettino della Società
Filosofica Italiana» del 1971: un’edizione «nazionale» - aggiungeva subito do­
po Piovani - degna del nome solo se fosse riuscita, nella nuova congiuntura de­
gli studi, un’«edizione critica» (ID.,
Per l’edizione nazionale di Vico,
in questo
«Bollettino» II, 1972, pp. 5, 10).
Nel ventunesimo anniversario della morte, l’invito dell’autorevole maestro
è stato tradotto nella continuità di un lavoro che promuove e sollecita nuovi in­
terventi ecdotici. Non a caso, la stampa delle tre edizioni della
Scienza nuova -
che qui per la prima volta si presenta ai lettori e agli studiosi di Vico - è la rea­
lizzazione del vecchio auspicio e, insieme, una prima tappa degli sviluppi pre­
visti dagli studi contemporanei. È, innanzitutto, la conferma di una nuova stra-
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