RECENSIONI
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ste, dovute tutte all’attenta cura di Manuela Sanna, autrice anche delle utili pre
messe e delle essenziali note ai testi di Vico, preceduti dall’
Introduzione
di F. Tes
sitore
(Senso comune, teologia della storia e storicismo in Giambattista Vico,
pp.
III-XXV), già segnalata da me in questo «Bollettino» (XXXI-XXXII, 2001-2002,
pp. 230-231 e XXXIII, 2003, pp. 407-408). Alla sua rigorosa e generosa maestria
si deve, com’è noto, l’avvio del progetto di edizione critica delle
Opere
di Vico
promosso dal Centro di Studi Vichiani del C.N.R. (oggi Istituto per la Storia del
PensieroFilosofico e Scientificomoderno) negli anni della sua direzione (dal 1970
al 1995) con la pubblicazione delle
Orazioni inaugurali, dell’Epistolario,
della
Co-
niuratio,
del
Carafa
e, tuttora,
in fieri,
lungo un percorso di conoscenza e di ri
cerca nel mondo vichiano che, per la complessa natura ed estensione dei docu
menti disponibili, impone ancora approfondimenti e adeguati aggiornamenti cri-
tico-filologici,
inprimis
sugli esemplari postillati. E, proprio in tale direzione si so
no concentrati gli studi recenti del Tessitore che (in collaborazione con chi scri
ve) ha indirizzato i programmi scientifici della Fondazione «Pietro Piovani per gli
Studi Vichiani» - da lui diretta - allo studio degli esemplari riccamente postillati
della
Scienza nuova Seconda
(1730) conservati nella Biblioteca Nazionale «Vitto
rioEmanuele III» di Napoli (ms. XIIIH 58 e 59). In tale complessa situazione in
terpretativa ed ecdotica, pur senza negare fondamento alle tesi - diverse e diver
samente argomentate - che invitano a privilegiare l’ultima edizione della
Scienza
nuova,
è parso utile e scientificamente corretto restituire alle tre diverse redazio
ni una loro, anche grafica, autonomia, documentando i livelli di stratificazione del
pensiero di Vico e della sua opera, espressione, nel 1730, di una fase fondamen
tale ma ancora intermedia, contrassegnata da un carattere di provvisorietà. Il pri
mo dei due postillati napoletani (il XIIIH 59) ha inaugurato, nel 2003, la nuova
serie «Testi» della Fondazione Piovani nella sua
Collectio viciana,
affidata alle cu
re dell’editore Liguori di Napoli.
F
abrizio
L
omonaco
GIUSEPPE CACCIATORE,
Metaphysik, Poesie und Geschichte. Uber die Philo-
sophie von Giambattista Vico,
Berlin, Akademie Verlag, 2002.
Che il libro di Giuseppe Cacciatore su Giambattista Vico sia uscito prima
in tedesco che in italiano non meraviglia chi ha seguito il cammino compiuto
dagli studi di Cacciatore su Vico, cammino segnato profondamente dall’inten
so e ininterrotto dialogo con la ricerca filosofica e storiografica tedesca. Da
Hans-Georg Gadamer a Manfred Riedel, conosciuti e filosoficamente frequen
tati da Cacciatore fin dagli anni Settanta; da Stephan Otto a Ferdinand Fellman,
i cui differenti percorsi di ricerca sono stati seguiti da Cacciatore con un inquieto
interesse; da Karl-Otto Apel a Jiirgen Trabant, letti con lo scopo di mettere a
frutto all’interno di una prospettiva filosofica differente aspetti del pensiero di
Vico lontani dalla tradizione in cui Cacciatore è cresciuto. Dopo un decennio