LA METAFISICA COME QUESTIONE DI METODO
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Controverso il dibattito della critica sulla ‘geometria’ alla quale fa ri­
ferimento il modello vichiano: l’analisi, pur lontana nel tempo, di David
Lachterman16rimane un esempio eccellente di lettura dei testi vichiani,
ma confina il discorso nell’opposizione tra geometria sintetica (euclidea)
ed analitica (cartesiana), pur evidenziando opportunamente come Vico
metta in discussione le pretese di un’assoluta competenza del
mos geo­
metricus.
Espressione che fa parte di quegli impliciti riferimenti - alme­
no apparenti - a Spinoza: l’architettura geometrica della
Scienza nuova
,
la struttura articolata per Degnità, etc17.
Concetto che recentemente è stato anche affrontato da angolature di­
verse rispetto alla tradizione: si pensi per esempio al lavoro di Olivier Re-
maud comparso nel 2000 proprio all’interno di un quaderno degli «Studi
vichiani» che metteva insieme i contributi frutto dell’incontro italo-france-
se del 1994. Qui veniva sottolineato come spogliarsi dalla corpulenza equi­
valesse a spogliarsi dagli elementi epicurei e insieme a spogliarsi dalle for­
me del particolare e di accedere così al generale; mettersi così alla ricerca
di quella ‘natura comune’
more geometrico.
Nel pensiero di Spinoza viene
infatti attaccato soprattutto ed essenzialmente il pensiero di Epicuro.
Prima della stesura della
Scienza nuova,
Vico entra in aperta polemica
contro l’epicureismo e le sue incarnazioni; ma non và dimenticato che il ri­
chiamo al
mos geometricus
è contemporaneamente anche semplice richia­
mo a un metodo di lettura - tra l’altro piuttosto consueto nella produzio­
ne filosofica dell’epoca - che invitava il lettore a seguire un procedimento
deduttivo e attento alla concatenazione delle riflessioni. Attenzione e ordi­
ne sono richieste canoniche che vengono formulate al lettore, il quale deve
affrontare il testo rispettandone i passaggi e la logica consequenziale.
È evidente che Vico qui dialoga principalmente con Bacone per perse­
guire l’intento di formulare un nuovo metodo d’indagine, una nuova
me­
dicina mentis
che si avvalga del «lume della metafisica» per ordinare la realtà
che scaturisce dall’approccio della topica. La geometria sintetica realizza
una vera e propria circolarità tra
cogitare
e
videre,
nel cui nesso Vico coglie
l’essenza del metodo sperimentale di Bacone; nesso che viene espresso al­
trettanto bene dalla considerazione della medicina, che stabilisce una con­
gruenza fra i mali del corpo e i mali dell’anima18. Vico esorta a riflettere sul
fatto che «il pensiero non è la causa, ma un indizio del mio essere mente: il
16
D . LACHTERMAN,
Vico, Doria e la geometria sintetica,
in questo «Bollettino» X (1980),
pp. 10-35.
17 Cfr.
P.
C
ristofolini
,
Vico pagano e barbaro,
Pisa, 2001.
18 Cfr.
G.
D ’AcUNTO,
Topica e geometria nel ‘De ratione’ di Vico,
in
Vico e Gentile,
a cu­
ra di J. Kelemen e j. Pài, Soveria Mannelli, 1995, pp. 93-103.
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