336
ROMANA BASSI
vanzata età del filosofo al momento della stesura. Il testo
è
costituito da an­
notazioni di carattere storico riguardanti Carlo Magno e Ugo Capeto. Cor­
redati da precisi rimandi alle fonti utilizzate, questi appunti dovevano ser­
vire per la stesura di un’opera richiesta a Vico nella sua veste di storiografo
regio. Il documento
è
interessante soprattutto per l’aiuto che fornisce in vi­
sta di una ricostruzione del modo di lavorare di Vico in qualità di storico.
Ne emerge la figura di un anziano professore che tiene sotto mano le pro­
prie fonti7, cura riferimenti e citazioni in maniera puntuale, coglie le noti­
zie con uno stile limpido e sintetico, si mantiene al corrente delle novità li­
brarie quanto basta per citare un testo relativamente recente8, né si rivela
tanto pregiudizialmente ostile alla lingua francese da rifiutarsi di leggere te­
sti in quella lingua, a differenza di quanto aveva dichiarato anni prima.
3.
Pur risultando fino ad ora disperso l ’autografo, il testo vichiano
contenente queste note storiche non
è
affatto inedito. La prima trascri­
zione, ad opera di Fausto Nicolini, risale al 1939 e si colloca nel volume
dedicato agli scritti storici vichiani, dove viene presentata con il titolo:
«Per una divisata storia di casa Borbone - Appunti frammentari»9. Vico
si era effettivamente accinto a un’opera di tal genere, come
è
testimo­
niato da Celestino Galiani10, e avrebbe inoltre avuto in quest’iniziativa
la collaborazione di Matteo Egizio, stando a quanto riporta Ottavio Chia-
rizia11. Poiché la nomina di Vico alla carica di storiografo regio avviene
7 Tra queste sono: A. Krantz [Albertus Krantius],
Saxonia
; D. Petau [Dionysius Peta-
vius],
Rationarium temporum
; Ottone di Frisinga [Otto Frisingensis],
Chronicon.
8
lntroduction a l’histoiregenerale etpolitique de l’univers: où l’on voit l’Origine, les Révolu-
tions, l’Etat présent, & les Intérèts des Souverains,
par Mr. Le Baron de Pufendorf, on y a conti­
nue touts les chapitres jusqu’à present, & ajoute un Eloge historique de l’auteur, nouvelle edition
plus ampie et plus correcte, Amsterdam, Chatelain, 1732-1735, 7 voli. L’opera di Pufendorf
(1632-1694), pubblicata postuma, deve la sua continuazione ad Antoine-Augustin Bruzen de La
Martiniere, la sua traduzione a C. Rouxel e le aggiunte aJ.-B. Desroches de Parthenay.
9 G. Vico,
Scritti storici,
a cura di F. Nicolini, Roma-Bari, 1939, p. 415.
10 Cfr. B.
C
roce
,
Bibliografia vichiana,
cit., voi. I, p. 85: «in una sua consulta del 24 feb­
braio 1744 [...] monsignor Celestino Galiani poneva in rilievo che tra le carte lasciate dal No­
stro s’erano trovati soltanto ‘pochissimi fogli d’introduzione alla storia, che il dotto vecchio
aveva intrapreso di scrivere, della conquista del Regno’ per opera di Carlo Borbone». Cfr. G.
Vico,
Opere,
voi. V,
L‘autobiografia, il carteggio e lepoesie varie,
Roma-Bari, 1929, p. 308: «su­
bito dopo la morte del padre, Gennaro Vico [...] aspirò alla carica d’istoriografo regio. Ma il
Galiani, interrogato in proposito dal re Carlo di Borbone, rispose [Napoli, 24 febbraio 1744]
di non ritenere Gennaro ancora maturo da potersi applicare a comporre storie [...] e colse
quell’occasione per informare che, alla morte del V., s’erano trovati fra le sue carte soltanto
‘pochissimi fogli’, che oggi non ci sono più».
11 La testimonianza di Chiarizia viene riportata da Nicolini in G. Vico,
Scritti storici,
cit.,
p. 444, pur essendo giudicata priva di attendibilità.
1...,326,327,328,329,330,331,332,333,334,335 337,338,339,340,341,342,343,344,345,346,...402