PRESUNTI AUTOGRAFI VICHIANI PRESSO LA BAYERISCHE STAATSBIBLIOTHEK
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nel luglio del 1735, la stessa data viene proposta da Nicolini anche per
lo scritto vichiano: «è altamente probabile che, divenuto, una decina
d ’anni dopo (luglio 1735), ‘storiografo regio’ precisamente d ’un Borbo
ne, il Nostro pensasse di scrivere per l ’appunto una storia di casa Bor
bone e ne cominciasse a raccogliere gli appunti»12.
Un’ulteriore trascrizione è stata curata in tempi vicini a noi da Gian
Galeazzo Visconti13, che provvede a correggere lacune e sviste della pre
cedente trascrizione, attribuendone con generosità la responsabilità alle
distrazioni del proto più che a quelle del curatore. Con la datazione ipo
tizzata da Nicolini, Visconti ritiene tuttavia di non poter concordare e
suggerisce piuttosto una collocazione all’altezza del 1741 o del 1742. In
questi anni Vico avrebbe avuto effettivamente, in linea con quanto so
stenuto da Chiarizia, la collaborazione di Matteo Egizio, appena rien
trato dagli impegni diplomatici di Parigi e nominato bibliotecario regio
dal re Carlo di Borbone, di modo che «soltanto in quell’anno, cioè nel
1741, o forse nel ‘42, e non prima il Vico potè vergare questi ‘appunti’ e
avvalersi dei testi della Biblioteca Borbonica che l ’Egizio, nominato ap
punto nel 1741 bibliotecario di tale Biblioteca, poteva ora mettere a sua
disposizione»14. Inoltre l’opzione di Visconti a favore del 1741 o 1742
tiene conto in modo particolare della «grafia di questi ‘appunti’, che non
è più quella, pur sempre chiara e leggibilissima, del 1735 e degli anni im
mediatamente successivi, ma una grafia dolorosamente incerta e malfer
ma, una grafia, ripetiamo, propria di un Vico avanti negli anni, ma luci
do ancora ed attivo»15.
Se per risolvere il problema della datazione siamo rimandati in defi
nitiva all’analisi della grafia vichiana, si comprende bene come assuma
12
Ibid.,
pp. 443-444.
13 Id.,
Minora. Scritti latini storici e d’occasione,
Napoli, 2000, pp. 239-245; d’ora in poi
Minora.
Si veda anche il commentario relativo, alle pp. 274-276.
14
Ibid.
p. 241. Sarà appena il caso di rilevare che la notizia relativa alla fondazione della
Biblioteca Borbonica, attinta da Nicolini, non è del tutto precisa, se si considera che la Bi
blioteca Borbonica sarà fondata soltanto nel 1816. Prima di questa data, se si eccettua il de
cennio della dominazione francese, era stata istituita la Biblioteca Reale a partire dal 1770. In
questa era confluita anche la Biblioteca Farnesiana, diventando da quel momento solo un fon
do tra gli altri. Precisamente di quest’ultima, che costituiva un bene personale del Re ed era
collocata a Palazzo Reale, il 7 agosto 1740 era stato nominato bibliotecario Egizio. Cfr.
G .
GUERRIERI,
Ilfondofarnesiano,
Napoli, 19 4 1,
1 Quaderni della R. Biblioteca Nazionale ‘Vitto
rio Emanuele III’,
serie II, n. 2, pp. 14, 34; M.
G . CASTELLANO L
an zara
,
La Reai Biblioteca
di Carlo di Borbone ed il suo primo bibliotecario Matteo Egizio,
Napoli, 1942;
V. T
rombetta
,
Storia e cultura della Bibliotecha napoletana. Libreria privata, istituzionifrancesi e borboniche,
strutture postunitarie,
Napoli, 2002, pp. 126-135.
15
Minora,
p. 241.