PRESUNTI AUTOGRAFI VICHIANI PRESSO LA BAYERISCHE STAATSBIBLIOTHEK
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smembrata e venduta a più riprese26. Dei Marchesi di Villarosa, invece,
si conservano parecchie cartelle di carte, documenti, lettere, diplomi, ar­
ticoli manoscritti, etc. presso la Biblioteca Nazionale ‘V. Emanuele III’
di Napoli. Tra questo materiale di natura eterogenea sarebbe facile sup­
porre che potesse essere rimasto qualche documento a testimonianza
dell’invio dei manoscritti vichiani e della loro sorte, se Michele Tarsia,
curando nel 1844 l ’edizione di alcune lettere indirizzate al marchese di
Villarosa, non avesse chiarito nella prefazione di aver selezionato le car­
te «riserbando le buone, e lacerando le cattive»27.
Qualcosa dovette comunque salvarsi dal vaglio distruttivo di Tarsia.
Tra le «Carte Villarosa», all’interno della busta segnata XIX 46 e titola­
ta «Lettere di vari e carte diverse», il fascicolo XX contiene lettere che
non erano state fino ad ora ordinate28. La lettera 14° fu inviata al mar­
chese di Villarosa da parte del conte Gaetano Melzi: presenta la firma
apposta in calce, nonché le date topica e cronica Milano, 13 novembre
1837. Se ne trascrive29 di seguito il passo rilevante per la questione del­
le carte vichiane inviate a Milano:
Finalmente fu dato fuori anche il primo volume che compisce la colle­
zione delle opere di Vico. Contiene esso oltre l’introduzione del Ferrari, an­
che la congiura Macchiana. Spero d’incominciare a fargliene tenere una co­
pia alla fine del cor[rent]e mese per mezzo d’un mio amico, che m’assicura
di volere portarsi a passare costà l’inverno. Sono mortificato che l’editore ha
voluto nominarmi insieme a lei, mentre soltanto alla sua gentilezza devesi il
dono delle cose inedite.
7.
È già noto che il marchese di Villarosa non rientrò più in possesso
dei manoscritti vichiani mandati a Milano in occasione dell’edizione cu­
rata da Ferrari. Non è tuttavia chiaro cosa fu delle carte vichiane a edi­
zione ultimata. Qualche lume in proposito ci viene da un’altra lettera di
26 F.
CRISTIANO,
La biblioteca di Gaetano Melzi, ovvero una storia esemplare,
in «Bi­
bliotheca» II (2003) 1, pp. 57-94. Precedente alla dispersione definitiva è il resoconto che si
ritrova in
Le biblioteche milanesi
, pubblicato a cura del Circolo Filologico Milanese, Milano,
1914, p. 336.
27
Lettere indiritte al Marchese di Villarosa da diversi uomini illustri raccolte e pubblicate
daMichele Tarsia, giureconsulto, edavvocato napoletano,
Napoli, Tipografia di Porcelli, 1844.
In questa raccolta non figura alcuna lettera inviata dal conte Gaetano Melzi.
28 Si ringrazia la dott.ssa Maria Rosaria Grizzuti per aver voluto provvedere a ordinare il
contenuto della busta, assegnando a ciascuna lettera un numero progressivo in base all’ordi­
ne di datazione, in modo da consentirci di fornire ora la segnatura completa.
29 Questa trascrizione, al pari di quelle che seguono, è condotta con criteri conservativi e
rispetta grafia, interpunzione e divisione in capoversi dei mss. autografi. Ci si è limitati a scio­
gliere talune abbreviazioni, segnalando sempre gl’interventi.
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