348
ROMANA BASSI
lano, lo era in Venezia coi fratelli Concina, col Conti, e col Porcia, e quindi
si raccoglierebbe altro dato potendo conoscere la fonte donde tu ritraesti i
tuoi scritti. La stessa insignificanza della lettera parla per la sua autenticità
non potendosi di leggiere sospettare la frode, che cerca ornarsi di arte mag
giore. Premesse queste generiche caratteristiche che tutte suffragano i tuoi
scritti, e passando al raffronto del carattere avvi certamente a prima giunta
della diversità, ma dietro ultimo esame devesi però ravvisare eziandio non
poca analogia di rassomiglianze. Conchiuse il Colonnetti ritenendo che for
tissime presunzioni si offrano per la genuinità dei tuoi scritti, e che egli an
zi per sua parte la credeva assolutamente. Limitando dal mio canto il mio
giudizio qualsiasi alla sola rassomiglianza di carattere, io concorro nella opi
nione del Colonnetti, osservando che la lettera i era scritta sempre staccata,
e che le lettere e, a, u, m, n si rassomigliano moltissimo, ed avrei pure un da
to estrinsico sul molto pregio che vedevo attaccarvi da Colonnetti, uomo in
telligente, ai tuoi scritti.
Io
te li rimando onde tu sappia custodirli e onde rinfrancarti nella opi
nione della loro sincerità, opinione che non si potrebbe distruggere se non
a Napoli ove esistono i manoscritti del Vico, ed ove facendo un paragone
con caratteri da lui scritti in vari tempi, e in varie occasioni, potrebbesi solo
ottenere un sicuro risultamento.
Ti spedisco un lettera di Augusto, interessando la tua indulgenza per lui
se non è riuscita meglio e più bene scritta, essendo tutta sua emanazione.
Vidi qui un Manuel de l’amateur d’autographes par Fontaine Paris
183641, e un Catalogo di autografi che Gràffer vende li 2 aprile 1838 a Vien
na all’incanto.
Vidi di volo Karis che verrà domani da me avendomi varie cose da co
municare. Egli è appena arrivato, e mi disse di averti veduto a Venezia. Mi
portò una lettera delli Spaun che stanno bene, e che ti mando.
Addio
tuo Luigi
9.
In conclusione si dovrà riconoscere che, per quanto questa lettera
presenti elementi di sicuro interesse, non
è
un problema di facile solu
zione individuare chi ne possa essere stato l’estensore. Citando i fratelli
Concina, Conti e Porcia come interlocutori di Vico, egli dimostra di co
noscere tanto la
Vita
quanto l’epistolario vichiano. La congettura che
questo Luigi da Milano potesse identificarsi in Luigi Longoni, vicebi
bliotecario presso la Biblioteca Braidense nel corso dell’Ottocento,
è
sta
ta messa alla prova attraverso la collazione dell’autografo conservato al
la BSB con le lettere autografe di Luigi Longoni conservate alla Biblio-
41 P.-J.
FONTAINE,
Manuel de r amateur d’autographes, Paris, P. Morta, 1836.