AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
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La concezione della storia espressa da
Vico nella Scienza nuova offre all’A. il mo
dello di una prospettiva dialettica, necessaria
anche ai fini di una riformulazione della sto
riografia sulla cultura italo-americana che, a
partire dal riconoscimento delle radicate fi
nalità individuali nella cultura di apparte
nenza, può condurre a interpretazioni inno
vative.
13.
CERCHIAI
Geri, recensione aStudisul
De antiquissima Italorum sapientia di Vico, a
cura di G. Matteucci (Macerata, Quodlibet,
2002), in «Rivista di Storia della filosofia»
LVIII (2003) 4, pp. 775-777.
14.
CERCHIAI
Geri, recensione a G. VI
CO,
Principi d’una scienza nuova d’intorno al
la comune natura delle nazioni. 1730, rist.
anast. (Napoli, Liguori, 2002), in «Rivista di
Storia della filosofia» LVIII (2003) 4, pp.
773-774.
15.
COLILLI
Paul, Giordano Bruno’s
Mnemonics andGiambattista Vico’s Recollec-
tive Philology, in Giordano Bruno: Philo-
sopher ofthèRenaissance, ed by H. Gatti, Al-
dershot, Ashgate, 2002, pp. 345-364.
L’A. esamina le affinità tra Vico e Bruno
sul tema della memoria; per quanto la visio
ne del mondo di Vico, filtrata attraverso la fi
lologia e la storia si allontani da quella di Bru
no, focalizzata al contrario su immagini e for
me situate in un eterno presente, le sue stra
tegie interpretative conservano elementi del
la tradizione ermetica.
16.
CONFORTI
Maria, Linfinita serie de’
possibili. Giambattista Vico e la scienza mo
derna, in «Nuova civiltà delle macchine»
XVIII (2000) 4, pp. 57-64.
Lasciandosi alle spalle serenamente i
molti stereotipi accumulati dalla critica vi
chiana nel corso del tempo, l’A. esamina la
questione del rapporto di Vico con la scien
za del suo tempo mettendo a frutto i risulta
ti più recenti degli studi sull’ambiente scien
tifico meridionale contemporaneo. Il ritratto
che emerge rivela un Vico partecipe dei mo
vimenti culturali del suo tempo, e la cre
scente difficoltà di separare troppo netta
mente le sue straordinarie acquisizioni sulla
storia della civiltà e dell’uomo dagli ideali
scientifici nei quali egli si era formato. Una
difficoltà tanto maggiore quando lo sguardo
storiografico mette a fuoco un’epoca nella
quale, come osserva l’A., «la scienza era una,
benché le specializzazioni fossero già forti:
una in un senso profondo, ancora vicino a
quello dell’antichità classica» (p. 60). Assai
stimolanti le ricostruzioni nel dettaglio, co
me la contestualizzazione dello scomparso
Liber physicus vichiano e del retroscena
scientifico del De aequilibrio corporis ani
mantis, matrici della attenta riflessione di Vi
co sui corpi. Infatti, «per Vico i caratteri con
cui è scritto il libro della storia e della vita
concreta degli uomini e dei loro miti [...] è
anch’esso scritto in caratteri leggibili», fatto
salvo che si tratta di «caratteri offuscati dal
la corporeità, intrisi di corporeità, ma non
per questo meno «astratti».
[S. C.]
17.
CONTRERAS
Francisco J., Las raices
del ‘Verstehen’ en Vicoy Herder, in «Cuader-
nos sobre Vico» XV-XVI (2003), pp. 255-
270.
È ben nota la rilevanza di Vico in quan
to precursore della nozione di comprensione
e pioniere della riabilitazione delle ‘Scienze
dello spirito’. Facendo seguito a tale pre
messa, lo studio di Contreras propone un
profilo della teoria del Verstehen in Vico e in
Herder: entrambi i pensatori - è questa la te
si sostenuta dall’A. - gettano le basi filosofi-
che di un processo che culminerà nel secolo
XIX con l’opera di Droysen, Dilthey, Sim-
mel.
Contreras non parla di un’influenza di
retta del pensiero di Vico sulla formazione
del giovaneHerder, ma piuttosto di una «for
tuita afinidad en sensibilidad y en estilo filo-