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AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
sófico» (p. 255), ravvisabile in modo parti
colare nella comune reazione contro ciò che
Pascal definì 1’esprit de geometrie cartesiano,
e contro la conseguente pretesa di estendere
il rigore dimostrativo della matematica e del
la geometria a ogni campo del sapere. Il pri
mo confronto proposto dall’A. è quello tra
Descartes e Vico, tutto incentrato sul con
cetto di verità e sulle sue conseguenze: di
contro al criterio ‘psicologista’ sostenuto dal
filosofo francese, Vico intuisce la possibilità
di un principio genetico di validità epistemi-
ca, il principio del verum ipsumfactum. Ol
tre al ragionamento a priori deduttivo pro
prio della matematica e a quello empirico-in-
duttivo delle scienze naturali, Vico accerta
l’esistenza di un tertius genus, grazie al quale
si manifesta «la via por la que conozco [...]
mis propios deseos, juicios o estados de àni
mo; la introspección, experienda interna o
apercepción. Mi vida psiquica me es imme
diatamentepresente, enunmodo peculiar en
que no lo son los objetos ‘exteriores’; me
diante la ‘experienda interna’me conozco en
quanto sujeto. La clave da la ampliación del
verumipsumfactumal mundo histórico estri-
ba en una proyección analògica de tal expe
rienda interna a otras personas» (p. 257).
Così, a partire dal De antiquissima, ma ancor
più nella Scienza nuova, il filosofo napoleta
no interpreta tale fondamento in termini ta
li da consentirgli la riabilitazione della storia
e la rifondazione di quelle che noi oggi defi
niamo ‘Scienze umane’.
L’A. rivolge poi la sua indagine al pen
siero di Herder e ai motivi vichiani in esso ri
scontrabili. Per voler stabilire un richiamo
tra i due filosofi è necessario fare riferimen
to - spiega Contreras - proprio alla nozione
di comprensione, presente in Herder a parti
re da Uber ThomasAbbts Schriften (1765 ), si
no aZerstreuteBlàtter (1792 ), dove il filosofo
tedesco ipotizza ‘vichianamente’ un legame
interpersonale tenuto saldo dai vincoli della
comprensione tramite una Bund der Huma-
nitdt. Si tratta di una concezione ‘metapsico
tica’ della comprensione che si manifesta
molto chiaramente in un passaggio dei Frag-
mentezu einerArchàologie desMorgenlandes
(1769), dove Herder stabilisce una stretta re
lazione tra Verstehen e tutte quelle operazio
ni della mente che consistono nel ‘trasferirsi’
e nel ‘collocarsi’ (sich setzen) «en el lugar de
otro, para intentar recrear imaginativamente
su mundo y rehacer su iter espiritual» (p.
259), anticipando così un aspetto centrale
della nozione di comprensione, la cui teoriz
zazione completa si dovrà a Dilthey, Windel-
band, Rickert, Wundt. Di più, in uno degli
scritti successivi (Uber Ossian und die Lieder
alter Vòlker, 1773), Herder afferma la neces
sità di dare attenzione alla ricostruzione del
contesto storico nel quale si cala ogni pro
dotto culturale preso in esame, e accentra il
proprio interesse nei riguardi di tutte quelle
opere letterarie frutto del genio popolare col
lettivo. Ma è con Auch eine Philosophie der
Geschichte che il filosofo tedesco si richiama
fortemente a Vico - seppure in maniera in
diretta - e anticipa aspetti importanti della
discussione intorno a Erklàren e Verstehen,
quando sostiene il principio secondo il qua
le ogni essere umano è un mondo completo
e irripetibile, e non può essere ricondotto a
nessun caso particolare di leggi e principi
universali (Individuum est inefabile). In que
sto caso specifico - conclude Contreras -
non può non leggersi un’anticipazione della
polemica della demarcazione tra Geisteswis-
senschaften e Naturwissenschaften.
[A. Scogn.]
18.
COSTA
Gustavo, Fantasia y magia
diabòlica en Vico, in «Cuadernos sobre Vico»
XV-XVI (2003), pp. 15-30.
Sulla scia di altri suoi precedenti lavori e
allaluce di recenti acquisizioni storiografiche
(fra cui il volume di M.
COSSON,
L'imaginai-
re démoniaque en France. 1550-1650. Genèse
de la littérature fantastique, Genève, 2000) e
di nuove fonti, l’A. affronta il tema del rap
porto fra la concezione vichiana dell’imma
ginazione - o fantasia -, che assume un valo
re ben più ampio di quello meramente este
tico letterario, e la tradizione dell’occulti
smo. Convinto della necessità di riscrivere la
storia della letteratura italiana e della rece
zione in Italia della letteratura straniera te
nendo maggior conto del peso esercitato dal-