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AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
progetto politico-culturale degli illuministi
di Francia» (pp. 9-10).
[F. L.]
20.
C
rispini
Franco, Idee eforme dipen
siero. Brevi saggi di storiografiafilosofica, So-
veria Mannelli, Rubbettino, 2003, pp. 109.
È una raccolta di saggi scritti in occasio
ni e momenti diversi, ora riproposti per se
gnalare l’originalità di una serie di «forme di
pensiero» nella cultura storica, filosofica e
scientifica dell’età moderna, destinate a rap
presentare «campi di conflitti interpretativi
assai vivaci» (p. X). Ad essere coinvolti sono
autori (Montaigne e Fontenelle, Leibniz e
Shaftesbury, Berkeley eDiderot) che - da più
di un trentennio - ritornano al centro degli
acuti e documentati studi dell’A., preoccu
pato, in questa sede, di fare emergere dalle
sue pagine un «metodo di ricerca», una «mo
dalità ‘ricostruttiva’ e interpretativa», un
proprio «stile storiografico» anche sulla ba
se di recenti indicazioni storiografiche
(Rorty) che l’hanno incoraggiato amuoversi
tra approcci e modelli diversi (analitico, sto-
rico-critico o storico-culturale) (p. XI).
I
richiami a Vico e al vichismo settecen
tesco - un altro dei fili conduttori nell’impe
gno storico-storiografico di Crespini - si col
locano nell’unico saggio inedito della silloge,
dedicato a «Gianvincenzo Gravina. Idea cri
stiana e ‘ragione civile’» (pp. 19-30). Qui, ri
cordati i contributi offerti dal nuovo corso di
studi di metà Novecento (Badaloni e Quon
dam), l’A. non manca di segnalare e com
mentare gli sviluppi della ricerca attuale nel
le mie pagine del 1997 sulle Orationes, in cui
«il richiamo privilegiato a Vico [...] del tut
to opportuno e giustificato» non implica che
«le idee del Gravina siano viste come collo
cate soltanto su di un percorso che ha il suo
solo punto di completamento e inveramento
nella filosofia vichiana [...], dentro il conte
sto dei ‘precorrimenti’» (p. 21). Da qui, l’im
pegno dell’interprete a confrontarsi, in pro
prio, sul significato storico dell’opera gravi-
niana, individuandone i nuclei tematici au
tonomi nelì’Hydra mystica per l’ambito eti
co-religioso (pp. 22-23), nel Discorso sopra
l’Endimione e nella Ragion poetica fino alle
Orationes per quello estetico-letterario (pp.
24-27). Particolare attenzione è dedicata op
portunamente alla centralità - negli Opuscu
la - dell’impegno storico-giuridico che, ma
turato nelle Origines, contribuisce a definire
i contrassegni di una «filosofia rivolta fonda
mentalmente alla difesa dei valori culturali e
morali della civiltà cristiana [...]. Civiltà clas
sica, civiltà cristiana, civiltà moderna: la filo
sofia graviniana mette aconfronto quanto es
se hanno espresso sul piano etico, religioso,
giuridico, ed è la comprensione di queste
esperienze che Gravina ritiene decisiva per
attuare una ‘illuminazione’ della coscienza
ed un orientamento spirituale e culturale per
il proprio tempo [...]: emendazione ed asce
sa della mente assistita e sorretta dal ‘lume
naturale’, certezza storica di una ragione ci
vile trasfusa nella formazione delle società, la
religione come potente leva di civiltà, il di
ritto del sapiente a governare e guidare. Qui
è tutto il senso della filosofia civile e religio
sa del Gravina che rivela la sua vocazione più
profonda nel richiamo ai valori cristiani co
me fondamento della morale e del diritto»
(pp. 29-30).
[F. L.]
2 1
. D
ainotto
Roberto M., Vico’s Begin-
nings and Ends: Variations on thè Theme of
thè Origin of Language, in «Annali d’Italia-
nistica» XVIII (2000), pp. 13-28.
L’A. vede nell’opera di Vico la risposta al
tentativo cartesiano di fondare una forma di
ricerca scientifica anteriore e indipendente
dal suo articolarsi in un linguaggio. Una tale
forma di ricerca relega la storia (sia essa sa
cra o profana) e la retorica ai momenti ri
spettivamente precedenti e successivi all’in
tuizione scientifica. Dainotto individua a ra
gione in Vico uno dei più notevoli critici del
progetto cartesiano e inserisce Vico nella tra
dizione retorica; in questo modo, sottolinea
quella che sembra essere la sua principale
preoccupazione, vale a dire l’origine del lin
guaggio, autentico topos dell’età moderna. L’