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AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
lenza, il corpo del popolo ebreo e il corpo dei
giganti. La conservazione della normalità cor
porea caratterizza il popolo assistito dal vero
Dio, mentre la proposta della gigantologia ri
sponde all’esigenzadi render ragione delle de
viazioni dei corpi normali dal principio di so
miglianza con la divinità. Fino alla nascita, at
traverso la formulazione del sensuscommunis,
della morale e della funzione del conatus, che
si mostra fortemente legato a una nuova rela
zione tra corpo, spazio e potere. Vengono iso
late delle forme di appropriazione del territo
rio attraverso la simbologia del fuoco, della
proprietà e dell’agricoltura, per finire con una
parte dedicata alla coincidenza tra storia del
corpo e storia della barbarie, alla luce della
considerazione che per Vico«el denominador
comùn de la civilizaciòn en el distanciamento
del cuerpo» (p. 84), in un difficile passaggio
della mente umana dall’eteronomia all’auto
nomia. Perché «el cuerpo llega a ser etonces
la condiciòn de posibilidad de la polìtica, lo
otro sin lo cual se pierde la tensiòn costitutiva
de una civilizaciòn vital, productiva, en movi
mento. Sin el principio-cuerpo que aporte vi
gor y arraigo a los sentimentos colectivos de
pertenencia, sin està instancia que traiga pas
sionalmente al primer plano de la vida de ca
da uno el significado de los valores comparti-
dos, de las creencias comunes marcadas sobre
los cuerpos, sobreviene la supremacìa delo in-
telectual abstracto» (p. 86). Non mancano
confronti precisi e stimolanti con la più re
cente bibliografia sul tema in questione.
[M. S.]
46. LOMONACOFabrizio, La redente edi-
dón facsimilar de la Scienza nuova Seconda
(1730) en un ejemplar napoletano (XIIIH59),
in «Cuadernos sobre Vico» XV-XVI (2003),
pp. 317-323.
47.
M
arassi
Massimo, Ernesto Grassi y
su asidua lectura de Vico, in «Cuadernos so
bre Vico» XIII-XIV (2001-2002), pp. 55-69.
Ripercorrendo alcuni importanti momen
ti dell’attività di Ernesto Grassi, l’A. si soffer
ma sull’influenza esercitata dalla riflessione vi
chiana. Grassi, promotore di importanti inizia
tive culturali in Germania giustamente ricor
date, cominciò ad occuparsi più specificamen
te di Vico a partire dal convegno su «Vico and
ContemporaryThought» organizzatodaGior
gio Tagliacozzo nel 1976. In questa fase «ame
ricana» egli sviluppò il suo lavoro intorno aVi
co nella direzione di una valorizzazione del
concetto retoricodi fantasiae, prendendo ledi
stanze soprattutto dall’interpretazione crocia
na, ricostruì il proprio itinerario speculativo af
fermando: 1) che la filosofia heideggeriana era
la più adeguata per la sua epoca; 2) che la tra
dizione umanistica, con il suo primato del ver
bumsullares, rispondeva allenecessitàdellavi
ta ed era in grado con il suo linguaggio di for
marela civiltàumana; 3) chela retorica non era
merapersuasione, malaformaoriginariadel di
scorso e dunque filosofia, come attestava so
prattutto la sapienza poetica di Vico.
Èinteressante segnalare come il tentativo
grassiano di puntare sulle peculiarità della fi
losofia italiana contrapponendole all’ideali
smo astratto della filosofia tedesca, suscitò le
critiche di Croce che nel 1939 recensì Vom
Vorrang del Logos suggerendo a Grassi alcu
ni temi che si sarebbero potuti rivelare utili
per i giovani tedeschi, quali ad esempio la sto
ria della decadenza del pensiero in Germania
o ancora il racconto della storia della filoso
fia italiana dal Cinquecento all’Ottocento,
«eroicamente» affrontata dai protagonisti di
quei secoli per servire la verità in contrasto
con la docilità e timidezza dei tedeschi. Cro
ce, nonostante non accettasse distinzioni na
zionali della filosofia e difendendo la sua
unità sia sul piano astratto sia sul piano mo
rale, consigliava Grassi di difendere la tradi
zione filosofica dell’umanesimo.
[M. M.]
48.
M
artinez
B
isbal
Josep, El«Demen
te heroica»: el nuevofin de los estuiosy sus re-
compensas, in «Cuadernos sobre Vico» XV-
XVI (2003), pp. 101-119.
Il De mente heroica, composto nel 1732,
viene letto dall’A. come punto di svolta del-