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AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
spiegato e le rammenta la precarietà struttu
rale del proprio stato, sempre in pericolo di
dissolversi nel vortice di un inselvatichirsi ri
corrente, per effetto del quale ogni acquisi
zione va perduta e deve poi essere laboriosa
mente riacquistata.
È per questo che Nuzzo può parlare di
«onnilocalizzazione» e «pluritemporalizza-
zione» (p.
151)
della barbarie, dal momento
che essa dovunque e in ogni tempo precede
ed accompagna la vicenda storica di tutte le
nazioni civili. Questa insidiosa convivenza di
selva e ragione non può - secondo Nuzzo -
non approdare ad una concezione «dram
matica» della storia, la cui suggestiva tragi
cità consiste proprio nel riconoscere l’etero
geneità assoluta della barbarie rispetto all’u
mano e, al tempo stesso, nel ratificarne l’al
trettanto assoluta ineliminabilità; il che, det
to in altri termini, significa impossibilità di
«esorcizzare» il male nella storia e, perciò, di
redimere l’uomo storico dalla sua ontologica
«struttura deficitaria» (pp.
160-161).
[R. D.]
55.
O
tto
Stephan, ‘Contextualidad’
cientifica y ‘convertibilidad’filosòfica. La re-
spuesta de la Scienza nuova a la crisis episte
mologica de laprimiera modernidad, in «Cua-
dernos sobre Vico»XV-XVI
(2003),
pp.
163-
177.
L’A. indaga il significato più profondo
del rifiuto opposto da Vico alla scienza del
suo tempo. Di contro al pensiero sistematico
di Cartesio, l’indagine vichiana affronta il
rapporto tra la ‘cosa particolare’e il senso co
mune che si pone a fondamento delle cose
stesse. In questo senso, la critica del filosofo
napoletano investe anche Galileo e Spinoza,
in quanto tutti avevano dichiaratamente ab
bandonato l’ordine delle cose privilegiando
l’ordine delle idee. Nella Scienza nuova, me
diante il rapporto tra filosofia e filologia, Vi
co mira ad una unità tra il sapere speculativo
- teorico e quello rivolto alla natura delle co
se, partendo dalla considerazione che la for
za dimostrativa delle idee filosofiche si
esprime solo quando esse si fanno carico del
la contingenza e del legame temporale che
presentano le cose umane. Siamo dunque al
l’opposto dell’operazione «decontestualiz
zante» operata dai sistemi del XVII secolo
nei confronti di scienza e filosofia; come scri
ve Otto, «la novedad de la ‘Ciencia Nueva’
de Vico reside en su ‘programàtica fragmen-
tada’,posibilidadora de una contextalización
del saber» (p.
166).
L’A. sottolinea anche che
in Vico l’immaginazione e l’ingegno, pur re
cuperando il mito all’interno di una fonda
mentale esperienza umana, non perdono mai
di vista la loro funzione di individuazione del
vero e il loro riferimento alla razionalità: «lo
que él critica no es la ‘racionalidad’ en gene
rai, sino el ‘racionalismo’ sistemàtico de su
tempo» (p.
167).
La vichiana «sapienza poetica» consente
la realizzazione di quanto era presente nel De
antiquissima in un «‘subtexto’conceptual»
(p.
175),
esprimendolo come contesto epi
stemologico. Otto riprende il tema a lui caro
del trascendentalismo vichiano in relazione
alla «logica trascendentale kantiana», riba
dendo che quella di Vico è una «argomenta
zione trascendentale» che non ha a che ve
dere con il riferimento all’io kantiano, anzi,
P«‘argumento trascendental’ es desde punto
de vista critico con la filosofia kantiana» (p.
174).
Si può invece parlare per Vico di una
«logica del trascendimento», per cui la stes
saesperienza umana deve essere trascesa nel
la ricerca del suo principio regolatore comu
ne, e tale da realizzare un’autentica cono
scenza filologico-scientifica.
[A. S.]
56.
OTTO
Stephan, Convertibilidadde si-
gnos y significados. La 'representaciónfigura-
da’ de la historia en Vico, in «Quadernos so
bre Vico» XIII-XIV
(2001-2002),
pp.
195-
203.
Il saggio costituisce la versione spagnola
di un intervento presentato in occasione del
convegno «I segni della storia» (Salerno,
30-
31
marzo
2001
). Dal titolo del convegno stes
so l’A. prende le mosse, affermando la pro
blematicità di esso come della contrapposi-