AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
385
con la vichiana «storia ideale eterna». La co
mune prospettiva del fondamento della ra
gione storica moderna nella «ragione narrati
va» fornisce il filo rosso per comprendere l’in
tima struttura del linguaggio della storia. Nu
clei tematici forti del pensiero di Ortega, qua
li la storicità della natura umana e la critica
della ragione astratta, vengono accostati dal-
l’A. allo sforzo vichiano di rendere partecipe
il lettore dell’eterna processualità storica e
della conoscibilità delle sue individualizza
zioni concrete grazie ad un modello narrato-
logico che dà ragione della trama nascosta
dell’agire umano, perché è esso stesso risul
tante dal farsi concreto della vita e della na
tura comune degli uomini e delle loro storie.
[R. M.]
73.
SEVILLA
José M., Vico en Eugenio
Imaz, in «Cuadernos sobre Vico» XV-XVI
(2003), pp. 233-252.
Il ricordo della figura e dell’opera di E.
Imaz (1900-1950), «un ombre de pensamen
to y acción a quien la cultura hispànica debe
mas de lo que apparenta» (p. 233), offre
spunti di interesse per ricostruire il contri
buto dell’intellettuale spagnolo alla penetra
zione del pensiero vichiano nella cultura la-
tino-americana del XX secolo. L’A. ripercor
re la biografia intellettuale di Imaz, esule nel
1939 in Messico, dove svolse un’intensa atti
vità di traduttore, promotore e collaborato
re a riviste letterario-filosofiche, autore di
una monografia su Dilthey e di una cinquan
tina di articoli e note per collane editoriali, e
sottolinea come l’interesse per Vico scaturi
sca dalla formazione filosofica dell’intellet
tuale spagnolo formatosi intorno a cinque
autori: Vico, Comte, Hegel, Dilthey, Croce,
ai quali si aggiungeranno poi Collinwood, e
Dewey. Sevilla sottolinea la stretto legame in
Imaz di impegno civile e riflessione intellet
tuale articolata intorno ai temi della moder
nità e della sua crisi con un particolare rife
rimento ai totalitarismi politici, dello storici
smo filosofico e dell’«umanesimo integrale».
Quanto agli interessi vichiani di Imaz, l’A.,
dopo aver sottolineato l’importanza della In
troduzione a Vico del 1942 nel contesto della
recezione di Vico nella cultura ispanica, si
sofferma su vari spunti vichiani presenti nel
le riflessione dello studioso spagnolo per tut
ti gli anni Quaranta (la sua «década historici-
sta», p. 245) segnati dal riorientamento del
precedente approccio a Vico, in un primo
tempo legato dall’interpretazione di Croce, a
seguito dell’approfondimento delle opere di
Dilthey e Meinecke.
[R M.]
74.
SOMMER
Andreas Urs, Geschichte
und Grenzziehungen. Zur Genese der Geschi-
chtsphilosophie, in Grenzen und Grenziiber-
schreitungen: XIX. Deutscher Kongress fiir
Philosophie. 23-27. September in Bonn. Sek-
tionsbeitràge, hrsg. W. Hongrebe, Bonn, Sin
clair P„ 2002, pp. 807-816.
L’A. indaga sulla ‘preistoria’ della filoso
fia della storia speculativa-universalistica e
delinea la metamorfosi graduale del concet
to di storia durante il Settecento, nel passag
gio da un’idea unitaria di origine teologica a
un concetto secolare-filosofico di totalità che
incorpora tutte le storie. Analizzando questo
sviluppo - a partire dalla storiografia teolo
gica cattolica del tardo Seicento (Tillemont,
Bossuet), attraverso il pietismo protestante
(Edwards, Arnold) - l’A. si sofferma sugli
sforzi filosofici di Bayle, Bolingbroke e Vico
intorno al concetto di storia; quando, cioè, si
manifesta, da una parte, la dissoluzione del
concetto tradizionale teologico, mentre dal
l’altra ci si prepara già alla filosofia di storia
speculativa-universalistica del tardo Sette
cento (Turgot, Islins), la quale troverà il suo
concetto chiave nell’idea di progresso.
Il concetto vichiano di storia è rappre
sentativo di questa fase transitoria (p. 812);
in esso si rinvengono ancora elementi di
struttura teologica (la ‘Prowedenza divina’),
tuttavia profondamente trasformati (concet
to ciclico della storia). Ugualmente, soprat
tutto con il verumfactum, il significato della
storia va oltre le premesse teologiche: Vico si
dedica specialmente alla storia profana, da
lui intesa come un tutto interpretato, per cui