394
AVVISATORE BIBLIOGRAFICO
genere). Vico è stato spinto a immaginare ta­
le presupposto per risolvere l’antinomia del­
la nascita - intesa come evoluzione - della so­
cietà pagana ‘civile’, da una condizione di
primitiva ferinità, senza l’aiuto divino. Dopo
il Diluvio universale, i figli di Noè caddero in
uno stato di profondo degrado, in cui ogni
distinzione tra pensiero e sentimento, istinto
e volontà, azione e atto era assolutamente im­
possibile: «in questa condizione di completa
degenerazione, sia fisica che morale e spiri­
tuale, non esiste nemmeno la possibilità di
raggiungere la regolarità della mera esistenza
animale, dal momento che la presenza in ta­
li bestioni di un animo umano, per quanto
degenerato, permette ciò che per gii altri ani­
mali è impossibile, cioè l’errore tipicamente
umano che consiste nel confondere l’imma­
ginazione con la realtà» (p. 515). Sulla base
delle sole emozioni primarie di libidine e
paura, i mostruosi bestioni stabilirono istitu­
zioni, credenze e pratiche sociali, sulle quali
sarebbero poi state fondate le grandi civiltà
pagane della Cina, Assiria, Egitto, Grecia e
Roma. Ciò era potuto accadere perché que­
sti bestioni erano capaci di un particolare er­
rore creativo, per mezzo del quale proietta­
vano sui fenomeni naturali gli equivalenti fi­
gurati degli intensi stati emotivi che prova­
vano. Alla luce di tale considerazione, l’A.
delinea alcune delle ricadute del tentativo di
Vico di «rendere conto dell’auto-costruzio-
ne umana degli antenati delle nazioni paga­
ne» (p. 516) per la comprensione odierna
della produzione del genere inteso in senso
lato. Se istituzioni, credenze epratiche sociali
sono creazioni umane basate su un errore
creativo e su emozioni elementari (di modo
che anche la distinzione tra razionale e irra­
zionale necessaria per affermare Futile deve
essere considerata quale costruzione basata
sulle medesime emozioni), istituzioni, cre­
denze e pratiche sociali possono subire un
processo critico e quindi una rc-costruzione,
compresa quella che trova fondamento nel­
l’opposizione tra ragione e irrazionalità. Ma
qual è il processo che produce i generi so­
ciali? Per Vico le cose sono generate attra­
verso l’attribuzione di sostanza da parte del­
la rappresentazione, e il processo deriva da
ciò che egli chiama ‘logica poetica’; «questo
non vuol dire», conclude White, «che le co­
se non esistono o che sono il prodotto del di­
scorso, linguaggio, o parola. Vuol dire che lo
sono le loro pretese sostanziahzzazioni. E
questa è la ragione per cui ogni teoria del ge­
nere deve nascere da un’analisi - ma da un’a­
nalisi desostanzializzante - dei generi del lin­
guaggio, della parola, e del discorso. Una si­
mile analisi mostrerà sempre come il genere
generi attribuendo sostanze alle cose, ma lo
farà in modo da opporsi a ogni tendenza al­
la sostanzializzazione del proprio stesso pro­
cesso di produzione» (pp. 518-519).
[A. Scogn.]
90.
WILLIAMS
Marc, Ancient Language
and Mith as New Science: Vico’s Response to
thè Moderns, recensione a
G . MAZZOTTA,
The New Map of thè World: The Poetic Phi­
losophy of Giambattista Vico (Princeton,
Princeton U.P., 1998); J. R.
GOETSCH,
The
Geometry ofthe Human World (NewHaven,
Yale U.P, 1995), in «Eighteenth - Century
Studies» XXXV (2002) 2, pp. 301-304.
91.
ZACARÉS
Amparo, La Scienza nuova
y el gusto estètico, in «Cuadernos sobre Vi­
co» XIII-XIV (2001-2002), pp. 253-274.
Il
saggio prende le mosse dalla riflessio­
ne estetica del XVII e XVIII secolo, in par­
ticolare dalla «discussione intorno ai princi­
pi estetici [...] nella querelles des anciens et
des modernes» e dalla «riscoperta del nucleo
emotivo latente nell’immaginazione come
‘vis’ creatrice». In questo quadro Vico, con
la suanozione di «fantasia», è individuato co­
me il pensatore che ha delineato una «forma
di approssimazione al fenomeno estetico e al
fatto artistico da cui procede, in gran parte,
l’attuale revival dell’ermeneutica in diversi
campi del pensiero, della critica e delle arti»
(p. 253). Addentrandosi nel dibattito sulla
questione omerica, sui principi e le regole del
bello artistico e nella pratica dell’interpreta­
zione letteraria in Vico, esemplificata dalla
sua lettura di Dante, l’A. pone l’accento sul
carattere rivoluzionario rispetto alla poetica
1...,384,385,386,387,388,389,390,391,392,393 395,396,397,398,399,400,401,402