L’IMMAGINARIO NATURALISTICO
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che alternative, ed applicazioni, a seconda anche dei campi su cui risul­
tava operante. Basterà adesso - con l’estrema, scolastica, schematicità del
discorso qui necessaria - fare riferimento a tre articolazioni ulteriori, ul­
teriori modi, di quel modello (mettendo da parte ogni discorso su di un
modello naturalistico, ma non organicistico, del tempo ciclico, o vicissi-
tudinale, di impronta primariamente ‘fisico-astronomica’ piuttosto che
‘biologica’, ‘fisiologica’).
Il
primo, che si può definire ‘parabolico’, in particolare è risultato
specialmente idoneo ad essere adottato nel campo della riflessione sto­
rico-politica: è sufficiente pensare alla fortuna, specie in età primomo­
derna, in tanta trattatistica politica, del modello parabolico, o semicir­
colare, ‘polibiano’.
Il
secondo, che si può definire ‘discendente’, ha per lungo tempo in­
vestito in particolare il campo della ‘storia naturale’, alimentando le te­
matiche e rappresentazioni della
senectus mundi
(strenuamente combat­
tute soprattutto dalle forme di pensiero improntate aH’aristotelismo),
dell’affievolimento dell’energia originaria (e ancora nella cultura napo­
letana contemporanea a Vico si discuteva - con il tardo ‘investigante’Lu­
cina ad esempio - sullo «scemamente del mondo»). Ma naturalmente ha
anche investito altri campi, dalla storia dei ‘costumi’ (digradanti da una
condizione di felice semplicità originaria) a quella degli ‘imperi’ (maga­
ri collegandosi a talune delle configurazioni anche spaziali, geografiche,
della
translatio imperii).
Il
terzo, che si può definire ‘ascendente’, ha trovato piena espressio­
ne nella modernità, segnatamente nella modernità che si è autorappre­
sentata storicamente, assumendo tendenzialmente in senso progressivo
lo ‘sviluppo’ dall’età fanciullesca a quella della maturità (delle cono­
scenze, dei saperi, delle tecniche, delle istituzioni, e così via), e alimen­
tando rappresentazioni e concettualizzazioni poi molte volte contrad­
dittorie con l’antico sostrato naturalistico.
Ebbene, si può sostenere che tutti tali modelli e modi di un immagi­
nario naturalistico, ed eredità di disparati materiali ad esso riconducibi­
li, siano presenti, sia pure in maniera spiccatamente diversa, in Vico. Ciò
viene attestato già a prima vista dal risaputo schema generale delle tre
«età» dichiaratamente assunto da precise tradizioni erudite (Varrone,
etc.). Ma tale schema è esso stesso da ricondurre al legame stretto che
unisce l’ordine costante della «storia ideale eterna» (sintagma che da un
punto di vista tradizionale ossimoricamente tiene insieme l’accidentale
e l’eterno) alla «naturale» dinamica della «mente» umana dalla sua fan-
ciulezza alla piena assunzione, nei «tempi umani», dei poteri delle sue
facoltà più alte. Ancora, ad una lettura più ravvicinata ed attenta degli
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