L’IMMAGINARIO NATURALISTICO
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Almeno per restare soltanto a questo torno di pagine «Degli elemen­
ti» della
Scienza nuova
del 1744 - si dovrebbe esaminare tutte le serie (al­
meno altre sette) di successioni di fenomeni delle «cose civili» che ci dan­
no ancora le degnità LXV-LXVIII, preannunciate rawicinatamente dal­
la degnità LUI11. Ma non procedo oltre sul terreno di una qualche esem­
plificazione degli esiti di un lavorio di un ‘immaginario naturalistico’ del
processo
necessario
di sviluppo dal rude ‘fanciullesco’ iniziale fino alle
forme più tarde deU’‘organismo’. Piuttosto sarebbe importante presen­
tare un primo disegno ricostruttivo della non lineare traiettoria della pe­
culiare rielaborazione vichiana di un tale ‘immaginario’.
A tal proposito basterà qui dire che un punto fondamentale è da rav­
visare nell’abbandono di una diversa rappresentazione (della quale non
è ora il caso di ricostruire più generali caratteri e significati storici) ‘bi­
polare’, a due sequenze, sia delle analogie tra facoltà della mente ed età,
sia della riflessione storica sui grandi momenti della storia delle idee ed
istituzioni umane: abbandono a favore - si è detto - della configurazio­
ne di una nuova antropologia storica legata al reperimento di un ordine
naturale eterno dello spiegarsi della mente.
Per tale rappresentazione è sufficiente riandare al
De ratione,
testo nel
quale un approccio ‘bipolare’ risulta operante, sia pure con caratteri di­
versi, sia sul terreno ‘gnoseologico-pedagogico’ che su quello ‘storico-ci-
vile’. Sul primo terreno - che è quello sul quale si svilupperà produttiva­
mente P‘immaginazione naturalistica’ di Vico - alle età della «adolescen­
tia» e della «senectus» corrispondono rispettivamente i plessi delle facoltà
fantastico-memorative («phantasia» e «memoria») e razionali («ratio») e i
metodi della «topica» e della «critica», per attivare la quale è bene che pe­
dagogicamente la «logica [...] postremo sequatur»12. Sul secondo terreno
l’ampia e importante prova del disegno di una storia del diritto si muove
rigidamente e insistitamente entro la coppia temporale dell’‘antico’ e del
‘moderno’ (con la sequela tanto reiterata di ciò che era «prius», «olim», e
di ciò che è «deinde», «hodie»), secondo i termini di un’abituale compa­
razione tra gli ‘antichi’ e i ‘moderni’13.
Bisognerà aspettare invece il
Diritto universale
perché l'adozione da
parte di Vico di una «comparatio» di processi complessi di fenomeni cul-
11
Ibid
., 239-245, pp. 519-520.
12Cfr.
De rat.,
Ili, pp. 104 («Nam ut senectus ratione, ita adolescentia phantasia pollet», etc.)
e 112.
13Tutta la sezione (la XI secondo l’articolazione fatta propria nell’edizione Battistini) del
De ratione
destinata ad una riflessione sulla storia della «iurisprudentia» è costruita su tale
scansione temporale: per una particolare esemplificazione si vedano le pp. 174-176.
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