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MAURIZIO MARTIRANO
le della politica come costitutiva della legislazione1. Una tale prospetti­
va è attiva anche nella cultura lombarda, che diventa una sorta di labo­
ratorio politico e culturale, dove alcuni aspetti tipici della riflessione me­
ridionale, in primo luogo la tradizione riformatrice e illuministica, non­
ché le questioni riguardanti la scienza storica, si innestano proficuamente
su un terreno fecondato da tematiche sensistico-razionalistiche, svilup­
pandosi nella direzione di una scienza dell’uomo e di una filosofia della
storia in cui, nel processo di incivilimento del genere umano, dai con­
flitti di forze e di interessi si giunge ad una visione del diritto e dello Sta­
to che scaturisce dalla necessità di una codificazione razionale. Già la
meditazione vichiana degli esuli meridionali rifugiati a Milano aveva per­
seguito l ’obiettivo di conservare le istanze di fondo dell’ideologia attra­
verso il richiamo all’umanologia e di rifondare il valore della storia e del­
la filosofia attraverso la considerazione di quei temi specificamente vi­
chiani - la convertibilità di vero e fatto, la necessità di trovare un punto
d’inizio dello sviluppo dell’umanità - che consentivano di dare una nuo­
va e originale direzione alla scienza storica, conciliando idee e fatti, filo­
sofia e filologia, metafisica e storia. L’originale coniugazione di vero e
certo proposta nella
Scienza nuova
indica il modo in cui i principi della
provvidenza si articolano nella vita socievole degli uomini delineando i
tratti di una filosofia pratico-civile che, in definitiva, attraversa l’intero
arco della riflessione vichiana. Tali temi diventano particolarmente fe­
condi in alcuni esponenti dell’ambiente lombardo, dove il quadro spe­
cificamente politico, caratterizzato dallo sforzo di liberarsi dalla domi­
nazione austriaca per costruire l’unità nazionale, è, si potrebbe dire, ac­
compagnato dalla già avvertita necessità di costruire un tessuto cultura­
le comune, da una profonda meditazione sui temi dell’incivilimento del
genere umano, dunque del suo peculiare sviluppo verso forme legislati­
ve codificate, e dall’influenza, criticamente dibattuta, dell’interpretazio­
ne che in Francia si era data del pensiero vichiano, dove il filosofo na­
poletano era letto anche attraverso il diritto e la storia romana.
Queste tematiche hanno, a mio parere, dato un contributo impor­
tante ad una interpretazione ‘politica’ di Vico - non tanto in relazione ai
1
M i
riferisco in particolare ai lavori di F.
TESSITORE
(di cui si veda
Da Cuoco a De Sanc­
tis. Studi sulla filosofia napoletana nel primo Ottocento,
Napoli, 1988 e i numerosi saggi ora
raccolti nei
Contributi alla storia e alla teoria dello storicismo
, in particolare il volume I, Ro­
ma, 1995 e il volume VI,
Nuovicontributialla storia e alla teoria dello storicismo,
Roma, 2002),
G.
C
acciatore
(Vichismo e illuminismo tra Cuoco e Ferrari,
in
La tradizione illuministica in
Italia,
a cura di P. Di Giovanni, Palermo, 1986, pp. 43-91) e S.
MORAVIA
(Vichismo e
Idéolo­
gie
nellafilosofia italiana dell’età napoleonica,
in Id.,
Filosofia e scienze umane nell’età dei lu­
mi,
Firenze, 1982 [II ed. 2000], pp. 307-354).
1...,48,49,50,51,52,53,54,55,56,57 59,60,61,62,63,64,65,66,67,68,...402