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MAURIZIO MARTIRANO
associate
, nella quale più recentemente Nicola Badaloni ha individuato
l’avvio di quell’originale fusione tra vichismo e linguistica tedesca poi
proseguita da Tito Vignoli22. In quest’opera centrale dell’itinerario in­
tellettuale dello studioso milanese, in cui lo studio della psicologia è con­
siderato come indagine intorno alle relazioni storico-individuali, l ’in­
contro con Vico avviene sul piano delle riflessioni antropologiche sulla
storia e sulla «natura» delle nazioni, sull’origine e sulla funzione delle re­
ligioni, sulle differenze (piuttosto che sulle uniformità) nello sviluppo ci­
vile delle nazioni. La riflessione vichiana assume così un ruolo di guida
nell’indicare le idee nella storia degli uomini, nello studiare le concrete
manifestazioni dell’agire umano nei diversi ambiti culturali che lo con­
traddistinguono, nell’indagare le sempre più complesse associazioni de­
gli individui che sono alla base della vita civile. L’evoluzione e il pro­
gressivo incivilimento umano trovano, dunque, la loro ragione nell’or­
ganizzazione consociativa dei gruppi umani i quali, nella loro fase ini­
ziale e primitiva, sono incapaci di stabilire relazioni complesse che na­
scono, invece, soltanto grazie al raffinamento delle capacità umane, alla
volontà e all’attività storica dell’uomo. La presenza dell’uomo nell’am­
bito delle relazioni sociali è pensata come quella di un essere che vive in
comunità condividendo usi, costumi e tradizioni con i suoi simili e che,
senza mai negare la validità del metodo positivo fondato sul fatto, in­
tende il ricorso alla filosofia come necessario riferimento ad un «nesso
commune di tutte le scienze»23, che consente di cogliere l ’unitarietà del
processo culturale concreto. Scrive infatti Cattaneo: «Mova dai
fatti,
per
indurre alla
forza
che li genera; e come ragion vuole, proceda dal noto e
certo all’incerto e all’ignoto»24. La relazione che intercorre tra la psico­
logia individuale e la psicologia sociale consente allora di intendere que-
st’ultima, nella sua funzione di psicologia delle menti associate, come in
grado di studiare le leggi, le lingue, le religioni, i costumi di un popolo,
di cui un singolo fa parte, per cui è l ’analisi del singolo che conduce al
sistema di relazioni che intercorrono tra gli uomini25. Sin dall’inizio del­
la loro civiltà gli uomini osservano i fenomeni naturali secondo un sen­
tire comune e nel corso della loro storia si precisa sempre più il passag-
22 N.
BADALONI,
Tito Vignoli tra evoluzionismo e neovichismo ottocentesco,
in «Studi sto­
rici» XXXI (1990) 2, pp. 525-546.
23 C. CATTANEO,
Considerazionisulprincipio dellafilosofia,
in
«IlPolitecnico». 1839-1844,
2 voli., a cura di L. Ambrosoli, Torino, 1989, voi. II, p. 1406.
24 Id.,
Un invito alli amatoridellafilosofia
, in Id.,
Scrittifilosofici,
a cura di N. Bobbio, Fi­
renze, 1960, voi. I, p. 355.
25 Su questo cfr. P. Dì
GIOVANNI,
Filosofia epsicologia nelpositivismo italiano,
Roma-Ba-
ri, 2003, p. 46.
1...,58,59,60,61,62,63,64,65,66,67 69,70,71,72,73,74,75,76,77,78,...402