INTERPRETAZIONI STORICISTICHE DELLA
SCIENZA NUOVA
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ria». Inoltre, al dato peculiare della presenza della tradizione filosofica
vichiana si aggiunge la stretta interrelazione che si determina tra il pro
filo teorico della filosofia civile e le vicende politiche tra rivoluzione e re
staurazione.
Tra la fine drammatica delle esperienze rivoluzionarie di fine secolo
(esemplare è la vicenda della rivoluzione napoletana del 1799) e i primi
decenni dell’Ottocento si sviluppa in Italia una originale discussione fi
losofica sulla storia che trova tra i protagonisti figure di intellettuali co
me Delfico e Cuoco, Salfi, Lomonaco e Jannelli, Romagnosi, Cattaneo e
Ferrari. Al di là delle posizioni, talvolta convergenti, tal’altra radical
mente divergenti, resta, tuttavia, il dato comune della progressiva trasfi
gurazione della tradizione storico-umanistica vichiana verso i nuovi pa
radigmi dell’antropologia filosofica primo-ottocentesca maturatasi nel
confronto, per un verso, con le ipotesi sperimentalistiche e sensistiche
degli ‘ideologi’ francesi e, per l’altro, con le riflessioni sulla storia elabo
rate dall’idealismo post-kantiano.
In un autore come Vincenzo Cuoco, resta costantemente centrale il
tema dell’attenzione per la storia e per la funzione che essa assume, tan
to sul piano dell’elaborazione giuridico-politica quanto su quello della
nuova dimensione antropologica e gnoseologica della filosofia, resa ap
punto possibile dalla scienza storica. Ogni ambito del sapere umano e
del suo storico evolversi, quando venga studiato ed interpretato con l’au
silio della scienza storica, perde il carattere di evento isolato e, tutt’al più,
affidato alla minuziosa ricerca filologica ed antiquaria e si inserisce in un
contesto di esperienze culturali, politiche, etiche, per approfondire il
quale diventano necessari gli strumenti della comparazione e della sin
tesi3. La nuova scienza, immaginata e teorizzata da Vico, costituisce, per
Cuoco, il fatto significativo e, per molti versi, dirompente, che caratte
rizza la fase di fondazione e costituzione delle scienze umane, e ciò pro
prio alla luce degli inediti elementi di conoscenza e di organizzazione
concettuale della dimensione storico-antropologica della vita umana che
il metodo storico contribuisce a creare: lo studio della sapienza antica e
del suo carattere poetico e mitopoietico; la storia e la cronologia delle età
primitive; la definizione e la dimostrazione del carattere evolutivo della
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Così, per fare un solo esempio - che, tra l’altro, costituisce una ulteriore testimonianza
della permanenza della lezione vichiana - per Cuoco lo studio delle lingue non può esser li
mitato alle sole ricerche grammaticali ed etimologiche. Esse sono innanzitutto «documenti
storici» e, in quanto tali, servono «alla filosofia e alla storia del genere umano» (cfr. V.
CUO
CO,
Giambattista Vico e lo studio delle lingue come documento storico
[1804], in
I
d
.,
Scritti va
ri,
a cura di N. Cortese e F. Nicolini, Roma-Bari, 1924, voi.
I,
p. 78, ora in
I
d
.,
Scritti giorna
listici
(1891-1815), 2 voli., a cura di D. Conte e M. Martirano, Napoli, 1999).