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MONICA RICCIO
la prima edizione dei
Saggipolitici
dava largo spazio proprio al terremo
to del 1783. Ma su questo mi fermerò tra un momento, dopo aver esa
minato il testo di Grimaldi.
1.
Autore meridionale, calabrese, che a Napoli lavorò, Grimaldi si
propose, e mise in atto, un’ampia riflessione su un tema cruciale in que
gli anni - quello sull’ineguaglianza fra gli uomini, appunto - che richie
deva nuove risposte e che sarebbe stato poi ripreso, con le stesse con
clusioni di Grimaldi, non sempre citato, da Pagano e Russo fra gli altri.
Le nuove risposte erano sollecitate, soprattutto, dalla pubblicazione del
Discorso sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza fra gli uomini
di
Rousseau, ma, più in generale, dalla lettura rousseauiana dell’uomo e del
suo essere ‘naturale’ e ‘sociale’. Grimaldi, nelle sue
Riflessioni,
propone
fin
dall’introduzione
una visione alternativa a quella di Rousseau: l’ine
guaglianza tra gli uomini
è
condizione naturale, voluta dall’ordine delle
cose. Indica, anche, n
é\’Introduzione,
gli obiettivi dell’opera, in cui, cer
to, non può non avvertirsi una profonda eco vichiana: voler vedere l ’uo
mo quale
è,
attenersi al fatto e non costruire sistemi sulla base di chime
re, rifuggire da astrazioni ed immagini astoriche,
in primis
l ’uomo natu
rale rousseauiano5. Ma la struttura stessa dell’opera la allontana consi
derevolmente dal lavoro vichiano. E divisa in tre parti, dedicate rispet
tivamente all’ineguaglianza fisica, la più ponderosa, all’ineguaglianza
morale, e all’ineguaglianza politica. Solo nella terza Vico ha posto più
ampio, e soprattutto esplicito.
L’ineguaglianza politica
è
l ’ultimo gradino di un’analisi strutturata,
avverte Grimaldi, come una scomposizione chimica, e dunque le tre for
me di ineguaglianza non sono concepibili separatamente. Eppure, la
scomposizione chimica lascia, a tratti, ampio spazio all’autonomia delle
singole sfere, rendendo difficile la ricomposizione. Disponendosi a trat
tare l ’ineguaglianza politica, Grimaldi ammette che il nesso
è
più evi
dente tra il fisico e il morale che tra queste e il politico, perché, qui, l ’i
neguaglianza
è
determinata dalla legge, «forza intieramente separata dal
le forze annesse all’uomo fisico, e morale»6. L’avvio del discorso torna
però alla questione dell’ipotetico stato di natura, e di uguaglianza, luo-
5 Cfr. F. A.
GRIMALDI,
Riflessioni sopra l’ineguaglianza tra gli uomini,
Napoli, 1779, par
te I, pp. I-XIX. Per un esame del testo grimaldiano, dei suoi referenti culturali e dei suoi pun
ti di contatto con il pensiero di Vico, si veda F.
T
essitore
,
Francesco Antonio Grimaldi e l’i
neguaglianza,
in
I
d
.,
Nuovi contributi alla storia e alla teoria dello storicismo,
Roma, 2002, pp.
55-71 (già in
Ifilosofi e l’eguaglianza,
a cura di
G .
Cotroneo, Messina, 1991, pp. 185-204, con
il titolo
Francesco Antonio Grimaldi tra Rousseau e Ferguson).
6 G
rimaldi
,
op. cit.,
parte
III,
Napoli, 1780, p. 6.