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GIUSEPPE CACCIATORE
relazioni strutturali del mondo fisico-naturale e le forme dell’incivili­
mento delle nazioni, che sono quelle stesse del facere e del suo continuo
inverarsi/accertarsi nelXinventio.
11Novecento ormai tramontato e il Duemila appena inaugurato han­
no messo ormai in sordina la figura del filosofo che, travalicando i con­
fini del suo sapere professionale, si dispone al ‘compromesso’ con la
realtà, la storia e la società al fine non più solo di contemplarle (come di­
ceva il suo mai obliato Marx) e neanche solo di capirle, ma di trasfor­
marle e riscattarle in severi e non facili processi di socializzazione ed
emancipazione. Di questa figura Nicola Badaloni è stato certamente una
coerente espressione. Egli apparteneva alla generazione che ha tenace­
mente tessuto una delle ultime trame di continuità con quella tradizio­
ne etico-civile della filosofia italiana che è stata alla base del farsi popo­
lo e insieme nazione del nostro paese. Era certamente anche per questo
che egli concedeva agli amici di chiamarlo Marco, il nome di battaglia
che aveva scelto durante la Resistenza e col quale il popolo della sua Li­
vorno chiamava con grande affetto il suo Sindaco-Professore.
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