BREVE RASSEGNA SULLA FORTUNA DI VICO IN UNGHERIA
Anche se l’opera di Giambattista Vico non ha mai costituito un og
getto specifico nell’ambito delle ricerche filologiche e filosofiche in Un
gheria, è stata tuttavia al centro di un significativo interesse dal punto di
vista letterario. Non a caso, la prima traduzione in ungherese di una se
lezione delle «Degnità» della
Scienza nuova
1744 si trova nel volume
Az
olasz irodalom kincseshàza [I tesori della letteratura italiana
], pubblicato
negli anni '401, mentre la prima (e finora unica) traduzione completa del
la stessa stesura della
Scienza nuova
è stata curata nel 1963 da Gedeon
Dienes e Samu Szemere2. Si tratta di una versione ancor oggi valida, seb
bene non si possano nascondere i numerosi problemi terminologici sol
levati, come la traduzione del concetto-chiave vichiano di «ingegno poe
tico» (
kòltòi lelem é n y e sség ),
che non risulta molto fedele, anche se sa
rebbe difficile (se non impossibile) trovare un’espressione più adeguata;
lo stesso si può dire di un’altra espressione fondamentale come quella di
«barbarie della riflessione» (
elm élk ed ésbòl ered t barbàrsdg).
A introdurre il capolavoro vichiano è uno scritto di Ervin Rozsnyai3,
poi ripubblicato dall’autore in forma ampliata e rielaborata, che di fatto
costituisce uno studio a parte sull’opera del filosofo napoletano. Il capi
tolo su Vico consiste in un’approfondita analisi della filosofia vichiana,
di impostazione prevalentemente marxista, le cui considerazioni ap
paiono ormai fortemente datate4.
1
Az olasz irodalom kincseshàza
, a cura di P. Ruzicska, Budapest, Athenaeum, 1942, pp.
221-224. Dato l’interesse bibliografico di questa ricognizione, verranno indicate anche le ca
se editrici dei testi di Vico e su Vico pubblicati in Ungheria.
2 G. VICO,
Az
Of
Tudomàny,
tr. G. Dienes e S. Szemere, con introduzione di E. Rozsnyai,
Budapest, Akadémiai, [1963] 1979.
5
E.
R
ozsnyai
,
«G iambattista Vico», in G. Vico,
Az Of Tudomàny,
cit., pp. 13-110, poi in
Filozófiai arcképek
-
Descartes, Vico, Kierkegaard [Ritratti di filosofi - Descartes, Vico, Kier
kegaard
], Budapest, Magvetò, 1971, pp. 159-303.
4
Per citare un esempio, Rozsnyai critica l’adesione politica di Vico all
'assolutismo mo
narchico,
innanzitutto per l’elogio - da parte di Vico - di tale forma di governo in chiave «bor
ghese», che secondo Rozsnyai «tradisce» l’infondatezza delle idee politiche di Vico (cfr.
ibid.,
p. 178).