BREVE RASSEGNA SULLA FORTUNA DI VICO IN UNGHERIA
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stati, ma al ritmo della totalità dell’umanità. Vico trae ispirazione per la for­
mulazione di tale teoria dal VI libro dell’opera storica di Polibio, conosciu­
to anche da Machiavelli. Vico e Machiavelli riprendono probabilmente, con
la mediazione di Polibio, quella quarta forma politica, la cosiddetta forma
‘mista’, con la quale Aristotele completa le forme di governo elencate da Pla­
tone10.
In un altro saggio di poco anteriore,
A legùjabb Vico-kutatàs ùtjaiszu-
letésén ek harmadik centenàriumàban (1968)
[I percorsi delle più recen­
ti ricerche su Vico al terzo centenario della sua nascita]11, Koltay-Kast-
ner aveva esaminato alcuni testi significativi dell’ interpretazione di Vi­
co a cavallo di quel tricentenario che costituisce l’inizio di una nuova fe­
conda stagione, offrendo anche una panoramica delle ricerche vichiane
dell’intero Novecento. Sono presi in considerazione, tra gli altri, i lavo­
ri di Nicolini, Piovani, Paci, Abbagnano, Badaloni, Garin, Matthieu, Ber­
lin, ecc., e al centro dell’analisi è posta la ricostruzione delle interpreta­
zioni di alcuni concetti centrali della filosofia vichiana, come quello di
«provvidenza»12. Koltay-Kastner constatava tra l’altro che molte di quel­
le interpretazioni rendevano «indiscutibile» l’adesione di Vico allo spi­
rito del preilluminismo13, e si ponevano in sostanziale antitesi con una
delle tesi centrali della tradizione idealistica crociana, cioè il presunto
isolamento di Vico dalle correnti culturali contemporanee; si tratta di
una interpretazione della filosofia di Vico nel suo contesto culturale-po-
litico, «in base all’esigenza, decisamente definita dal marxismo, dell’ap ­
plicazione del metodo storico»14.
Un ulteriore importante riferimento a Vico nell’ambito degli studi
pubblicati in Ungheria è rappresentato dal capitolo al lui dedicato nel
volume monografico di Jànos Kelemen sulla filosofia di Croce15. Secon­
do l ’interpretazione di Kelemen, il pensiero di Vico era per Croce una
fonte essenziale per l’elaborazione della propria teoria estetica, nell’am­
bito della quale l’opera di Vico presenta la scienza della prima forma teo­
10
Ibid.,
p. 36. È noto che l’adattamento da parte di Machiavelli della teoria polibiana è
stata analizzato nei particolari da G.
S
asso
,
Machiavelli e la teoria d ell’
anacyclosis, in Id.,
Ma­
chiavelli e gli antichi,
Milano-Napoli, 1987, pp. 3-61.
11 E.
KOLTAY-KASTNER,
A legùjabb Vico-kutatàs utjai sziiletésének harmadik centenà­
riumàban [1968],
in «Filológiai kòzlòny», 1971, 1-2, pp. 136-143.
12 Cfr.
ibid,
p. 139.
13 Cfr.
ibid.,
p. 138.
14 Cfr.
ibid.,
p. 143.
15
Cfr.
J.
KELEMEN,
Croce e la filosofia classica (Vico, Kant, Hegel),
in
Id.,
Benedetto Cro­
ce,
Budapest, Kossuth,
1981,
pp.
48-56;
tr. it. (am pliata e rielaborata)
Idealismo e storicismo
nell’opera di Benedetto Croce,
Soveria M annelli,
1995,
pp.
61-71.
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